Siamo una comunità che, come sempre, riesce a farsi del male, questo è il vero, leitmotiv. Non c’è niente da fare è il nostro modo di essere, la nostra natura, la nostra, innata, capacità di essere autolesionisti. Puntualmente, quando abbiamo l’opportunità di dimostrare di essere una vera, forte e solida comunità, non riusciamo a smentirci. È accaduto e si è ripetuto anche in occasione delle ultime Elezioni Regionali, siamo partiti con il piede sbagliato, 12/13 candidati, come grande segnale di disgregazione, tutti pronti a correre verso un traguardo irraggiungibile e così remoto, per i più, da non poterlo nemmeno sognare. Ecco, quello è stato un primo, concreto e forte segnale dell’ incapacità di comprendere quanto fosse indispensabile, in un frangente delicato come questo, dimostrare grande amore per questa nostra amata Isola. Inutile e dannoso sostenere argomentazioni politiche, se non suffragate da un valido supporto numerico, uno zoccolo duro, su cui basare la propria corsa elettorale. 70-150-300-350 voti, inutile dispersione di consensi, hanno segnato, ancora una volta il fallimento della nostra comunità, incapace di ritrovarsi aggregata, attorno ad uno, due nomi sui quali basare la nostra rivincita. Mai come in questa occasione, abbiamo avuto l’opportunità di centrare l’obbiettivo, per dimostrare ad altre realtà, quelle che da questa terra hanno sempre preso e portato via, che a La Maddalena il vento stava cambiando. Tutto inutile, fatica e parole gettate al vento, l’opportunità è stata sciupata, l’incapacità di leggere e prevedere il movimento e il flusso dei fenomeni, ci ha portato a fallire anche in questa circostanza. Chi ha preferito disertare le urne, perché comprensibilmente deluso ma, non per questo, giustificabile, chi ha fatto campagna contro, sostenendo che, con atteggiamento distruttivo, nessuno sarebbe uscito, o chi avrebbe preferito farsi rappresentare da poco noti personaggi d’oltre passo, ha dato il forte segnale delle nostre limitate sensazioni di Comunità unita e compatta. Inutile nascondersi, anche questa volta non abbiamo lavorato per il bene della nostra terra ed oggi ci accorgiamo in ritardo, come sempre, dell’errore fatto, e del danno auto-provocatoci. Oggi, La Maddalena, sta vivendo un nuovo dramma, iniziato 25/30 anni fa che, dolorosamente, si sta concretizzando proprio in questi giorni, la situazione delle case abusive e della loro demolizione. Inutile nasconderlo, la solidarietà è partita ma, purtroppo, non ci ritroviamo uniti e compatti, esiste il fronte dei contrari che, fortunatamente, commenta sottovoce, ed esiste l’argine degli “umanamente determinati”, un argine creato dalla forza del sentimento e della solidarietà. Un bel segnale di unità e di partecipazione, un segnale che, amaramente, perde consistenza, spinta e forza, per la mancanza di una nostra, determinante, presenza politica, nei luoghi che contano. Ecco, dunque, emergere gli errori compiuti, in passato e di recente, non essere capaci di comprendere l’importanza di avere un nostro rappresentate, una figura esperta, capace e determinata, a livello regionale, fa venir meno i presupposti di una sfida che appare improba e difficilissima. Senza un nostro rappresentante in Consiglio Regionale, un maddalenino vero, qualunque tipo di rivendicazione, mai nessuno ha fatto gli interessi nostri, ci vedrà perdenti, così come ci vedrà soccombere, anche se dobbiamo nutrire una piccola speranza, nel caso specifico. Dagli errori, dagli sbagli, dagli atteggiamenti inutilmente egoistici, che solo danno hanno arrecato, dobbiamo saper risorgere e risalire, oggi sulle nostre macerie urliamo e sbraitiamo senza avere la consapevolezza che, dolorosamente, il terremoto che ha distrutto le nostre più rosee aspettative, lo abbiamo procurato, proprio noi.
I commenti sono disabilitati