SINDACO, NON DOVEVI OCCUPARE L’ARSENALE?
SINDACO, NON DOVEVI INCATENARE A SOLINAS (TRASPORTI), OGGI LO PUOI FARE SOLO CON CAPPELLACCI.
Di Antonello Sagheddu –
Riprendiamoci l’arsenale e dividiamolo in lotti con i giovani imprenditori isolani PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI
Secondo voci attendibili sembrerebbe che una parte dell’ex Arsenale potrebbe entrare in funzione, pensiamo quella dalla parte denominata Vaticano (ex officine falegnami, attrezzatori etc. Etc.). Non sappiamo se la notizia risponda a verità ma…
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Carissimo Antonello,
riallacciandomi all’idea, più volte sollecitata ed auspicata da “Liberissimo”, prima con pregevoli articoli dell’amico Franco Nardini, poi con puntuali e ficcanti servizi da te firmati, riguardanti la richiesta di uno sciopero generale, faccio fatica a comprendere i motivi per i quali tale proposta sia stata inoltrata al Sindaco. Se il primo cittadino isolano dovesse accoglierla non farebbe altro che confermare il totale fallimento del suo, quasi novennale, mandato. Del lungo elenco, da Te enunciato (Parco Giochi, Opera Pia, Civico Mercato, Scala di Ferro, Collegamenti Marittimi, Ospedale Paolo Merlo, Tribunale, Club Med), solo l’ex Arsenale e il suo inesorabile declino, non appartiene ad una diretta responsabilità dell’amministrazione comunale o, quanto meno, ad un suo oggettivo coinvolgimento (anche se su questo il Sindaco ha sempre difeso la cricca, ravvedendosi molto in ritardo del danno che è stato fatto ai maddalenini).
Il fallimento della nostra isola è diventato, inequivocabilmente, realtà, il declino lento, continuo, inesorabile conferma la drammaticità del difficile momento ma, attenzione, mai vi sarà Sindaco disposto ad accogliere la richiesta di uno sciopero generale contro se stesso. Mai un Sindaco con la sua maggioranza si renderebbe disponibile a guidare una protesta conto il suo fallimentare mandato. Lo stato di totale abbandono, in cui si trova l’Isola, è evidente e sotto gli occhi di tutti, solo i più distratti non riescono a vedere lo stato in cui si trova la città, anche se i più disattenti e lontani dalla realtà appaiono proprio gli amministratori comunali, Sindaco in testa. Oggi, il percorso più semplice, per uno sciopero generale, dovrebbe coinvolgere le forze politiche di minoranze in consiglio comunale che, forti del 72% dell’elettorato, potrebbero portare in piazza la città ma, onestamente, anche loro mi sembrano prive di reattività e capacità di stimolare il vero sentimento della comunità, oppure proseguire con il proselitismo, come sta facendo “Liberissimo” in modo encomiabile e sperare in un risveglio delle coscienze per vedere in piazza l’intera collettività per dire, con forza, basta a questo stato di totale abbandono in cui è stato fatto precipitare l’intero Arcipelago. Quindi attenzione, è giusto che il Sindaco non accolga tale importante richiesta, facendolo confermerebbe il fallimento di nove lunghi anni di immobilismo amministrativo. Purtroppo per noi, il fallimento è già stato certificato, i libri contabili parlano chiaro e questi ultimi diciannove mesi, che ci separano dalle prossime elezioni, non saranno sufficienti per salvarci dal “default”. All’orizzonte nulla di buono si muove, anzi strani intrecci e incomprensibili accordi cominciano a muovere le torbide acque della “politica” isolana. Che Dio ci aiuti…..
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