Ancora una volta vogliamo parlare di trasporti. In questi ultimi tempi, mercé la campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio Regionale, quasi tutti i candidati, portavoce di interessi politici – che solitamente si spendono oltre Mezzo Passo – la questione trasporti secondari regionali ha avuto una certa notorietà e, dunque, una serie di discussioni sull’argomento hanno interessato la platea. Non sappiamo, almeno io non so se, ad esempio, le promesse di un prezzo “più equo” dei biglietti per i residenti sardi possa essere applicato, e quando soprattutto, rendendo attiva la raccomandazione del Consiglio Regionale. E’ tuttavia un passo in avanti, se non altro un impegno di intenti che la prossima giunta regionale non potrà ignorare. Ma prima di ciò restano in piedi alcuni problemi tipicamente locali. Domenica pomeriggio (ore 19,30) il traghetto Saremar, a Palau, ha lasciato sulla banchina 11 auto (fra cui la mia). Alle ore 20,30 la situazione si è ripetuta. Insomma, basta che un pomeriggio più assolato di febbraio invogli i maddalenini a fare una gita fuori dall’Isola e il problema, irrisolto, torna a esacerbare gli animi, a creare malumori. Ciò che mi ha impressionato, devo essere sincero, è stata tuttavia la compostezza degli automobilisti: tutti abbiamo accettato l’attesa di un’ora sul molo con muta rassegnazione. E’ chiaro che ormai l’utente è talmente disamorato che non ha più nemmeno la voglia di protestare: queste difficoltà motorie i maddalenini sembrano accettarle ormai come una fatalità ineludibile. Però qualcosa si muove, e si vede poi, magari quando andiamo a svuotare le urne delle elezioni, tenute proprio quel giorno: solo il 46% dei maddalenini è andato a votare. E ci vogliamo meravigliare? L’urna è la cartina di tornasole dell’affezione dell’utente-elettore e la politica. Quindi ha vinto, e può gridarlo, quella maggioranza più o meno silenziosa del 54% che ha le balle piene delle chiacchiere e delle promesse. E’ dal 2006 che attendiamo il ripristino delle 28 corse Saremar almeno d’inverno, che attendiamo qualche soldo per incrementare le corse residuali specie nelle ore di punta. E, permettetemi di dirlo, la parificazione del costo dei biglietti dei non residenti a quello dei residenti diventa un’inutilità se, poi, per entrare nell’Isola si deve attendere un’ora sul molo di Palau. La velocità, oggi giorno, è il fattore determinante del commercio, quindi ben vengano le calmierazioni del prezzo ma si lavori meglio anche sulla modulazione delle corse. Altrimenti tutto resta un puro esercizio dialettico.
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