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TOTALE SOLIDARIENTA’ ALL’ASSOCIAZIONE SPORTISOLA.

Noi di ‘Un arcipelago senza Plastica, che oggi vanta 278 iscritti dal 2018 ad oggi, siamo sconcertati sulla reazione del direttore del Parco che ha negato, non sappiamo a quale titolo e motivo, la passeggiata ai nostri amici di Sportisola che, oltretutto, ha partecipato alle nostre iniziative di pulizia in panoramica, Caprera e isole (vedi foto). Un precedente, questo, che può ‘impedire’ di organizzare manifestazioni del genere ed eventualmente il recupero di rifiuti o bonificare vecchie discariche. LO SCORSO 29 OTTOBRE 2022 SONO STATE RACCOLTE OLTRE 2 TONNELLATE DI RIFIUTI. 

NON VOGLIO INFIERIRE ULTERIORMENTE, I DOCUMENTI NON MANCANO.

Antonello SAGHEDDU

 

DAL GRUPPO DI OPPOSIZIONE RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO.

Apprendiamo dalla Stampa del giorno 17/06/2023 della nota di “diniego evento”, emessa dall’Ente Parco, con cui, l’Ente verde, appreso dalla locandina promozionale, degli eventi ludico motori organizzati sull’isola di La Maddalena, dall’Associazione no profit Sportisola, ne chiede l’annullamento. Siamo andati a fondo alla questione, chiedendo informazioni e chiarimenti al Presidente di Sportisola e visionando i documenti forniti. Verificato che, sul programma, nessun riferimento al percorso è stato fatto, ci chiediamo, in prima analisi, come abbia potuto il Parco dedurre che il percorso riguardasse aree SIC o ZPS e, quindi, protette, per quanto, il tipo di iniziativa, non crediamo che rientri tra quelle da sottoporre ad autorizzazione del Parco. Inoltre, in nessun punto del programma dell’evento, si parla di “prelevare, danneggiare o alterare, la vegetazione e le specie floristiche di interesse comunitario e conservazionistico”, motivazione a cui fa riferimento l’Ente Verde per richiedere l’annullamento dell’evento stesso. Insomma, sembra proprio un processo alle intenzioni! Peccato che, in questo caso, dietro la lodevole iniziativa di Sportisola e di tante altre associazioni, ci fossero solo buone intenzioni! Continua a disorientare il modus operandi del Parco che, da una parte è così minuziosamente cavilloso verso le iniziative dei residenti e, dall’altra, non vede intere comitive provenienti dagli alberghi della Costa che, quotidianamente, invadono Caprera e La Maddalena per trekking, passeggiate, escursioni in mountain bike, senza che questo li disturbi minimamente. Sarà forse il caso di suggerire a queste “associazioni locali” di trasferire la propria residenza nei Comuni frontalieri? Chissà, forse saranno meno tartassate e apprezzate per le attività di promozione del territorio che portano avanti, nel totale rispetto dell’ambiente! Si continuano a limitare le attività dei maddalenini, dimenticando quelli che sono gli usi civici e le consuetudini degli isolani, dimenticando il prezzo dell’insularità e dell’isolamento, rendendo ormai difficile la vita nel proprio paese, per le continue e progressive limitazioni che ormai toccano tutti e tutte le attività. Autorizzazioni per le attività a mare di noleggio e locazione contingentate ( 75% ai residenti, 25% ai non residenti) ma concesse ai comuni frontalieri, in caso di mancanza di richieste dai residenti, a svantaggio degli isolani; soste, ormeggi e accessi alle spiagge e alle cale per le imbarcazioni da diporto vietate per fasce orarie; inibita la possibilità, in diverse isole minori, di poter sbarcare attraverso le banchine in sicurezza ed essere costretti a raggiungere la spiaggia a nuoto; parti del territorio a terra non accessibili o accessibili solo se accompagnati dalle guide. E adesso viene inibita anche la possibilità di fare una passeggiata, con l’obiettivo di godere della natura stessa nel suo pieno rispetto. Come si fa, a queste condizioni, preferire di vivere in questo paese? Come si fa a comprendere ed accettare la “mission del Parco” che non fa altro che sottrarre senza nulla dare ai propri cittadini? Difficile darsi una risposta e, ancora più difficile, intravedere qualcosa di buono ed accettabile nella politica dell’Ente verde che, a 30 anni dalla sua nascita, continua ad assumere provvedimenti tampone senza una pianificazione ed una programmazione capace di conciliare la tutela dell’ambiente con le esigenze della comunità locale.

 

Alberto Mureddu, Rosanna Giudice, Manila Salvati e Annalisa Gulino

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