Caro Antonello,
più vado avanti con gli anni, più mi convinco che i venditori di moralismo un tanto al chilo, gli invocatori delle fiamme purificatrici, non sono migliori di quelli che giudicano peccatori.
Sono uguali a quegli altri contro i quali hanno scatenato la battaglia, vincendola.
Sono persuaso deluso e incazzato che molti individui non vedano oltre il loro naso. A volte, pur di raggiungere gli obiettivi si cerca la vittoria a ogni prezzo.
L’unico osso che oggi, da noi, resta da spolpare è rappresentato dall’ente che amministra il parco nazionale. È’ un osso che ha ancora un poco di polpa. Ma gli aspiranti divoratori sono tanti, troppi.
Nutro la sensazione che il palazzo di vetro del periodo commissariale, oggi, abbia le finestre oscurate.
Che poco o nulla si veda più dall’esterno. Forse sono state solo abbassate le tende oscuranti, che saranno rialzate e di nuovo abbassate a seconda delle circostanze.
A causa della presunzione, o di altro, lo spoil sistem ha comportato anche la condanna della memoria. Una memoria recente, ma non meno importante di quella ormai divenuta storia. Perché, nel cancellare le tracce del loro passaggio, non è stato reso il giusto merito a quelle persone che avevano gettato il cuore oltre l’ostacolo.
A presto
Tore Abate
I commenti sono disabilitati