Sono trascorsi oltre due anni, per quanto riguarda questa amministrazione, ma abbiamo capito che per coloro che hanno problemi fisici non c’è rispetto da parte di nessuno, compresi politici e chi dovrebbe fare rispettare la legge. Il signore che riporta l’articolo della stampa è stato condannato perché ha lasciato l’auto 16 ore sullo stallo dei portatori di handicap. Circa un anno fa in Via Azuni un’auto ci è rimasta 38 ORE E NON ABBIAMO NOTATO NEANCHE UNA MULTA. Con i lavori del Marcato è venuto a mancare un ulteriore parcheggio nel centro storico ai disabili (dietro il Comune), mentre è concesso a parcheggiare ai trasportatori come vi mostriamo le ultime foto scattate qualche tempo fa. Ne vediamo di tutti i colori nonostante le garanzie ricevute oltre due anni fa. Recentemente qualcuno è stata multata (non sappiamo se poi gli è stata tolta la multa), PROPRIO NELLO STALLO IN QUESTIONE. A causa di problemi di salute scendiamo raramente in piazza (tre volte in un mese), e quasi sempre alcuni stalli sono occupati da persone senza diritto che vanno a fare spese o a scommettere. Questa volta non ci fermeremo a un semplice articolo, ci comporteremo come la signora dell’articolo con chi non rispetta e chi non fa rispettare.
La Stampa.it
Parcheggi nel posto dei disabili? Rischi una condanna per violenza privata.
La Corte di Cassazione ha condannato a 4 mesi di carcere un uomo di 63 anni che, nel maggio 2009, aveva lasciato la sua auto in un’area riservata ai portatori di handicap per 16 ore.
Il parcheggio, si legge su Repubblica, era stato assegnato nominalmente con tanto di indicazione del numero di targa a una disabile di 49 anni. Nel maggio 2009, la donna, verso le 10.30 del mattino, stava facendo rientro a casa insieme a un’amica quando ha trovato il posto a lei riservato occupato da un’altra auto e ha dovuto chiamare la polizia municipale. I vigili, però, non sono potuti intervenire perché “tutti gli agenti erano impegnati in una riunione con il comandante” e perciò la donna, con gravi problemi di salute e fisicamente provata, si è rivolta ai carabinieri di zona ma anche questi ultimi non hanno potuto far nulla. La vicenda si è conclusa alle 2.30 di notte, quando l’auto è stata portata via dal carroattrezzi.
La donna, di nome Giuseppina se la prende e decide di querelare il proprietario della macchina che era già stato condannato a 4 mesi già in primo grado e in appello. L’uomo si è difeso sostenendo che in quei giorni l’auto era stata usata dal figlio ma non ha convinto i giudici. La Cassazione ha perciò stabilito che da oggi parcheggiare sulle strisce gialle per disabili non è più soltanto un’infrazione del Codice della strada, sanzionabile con una multa, ma può costare una condanna penale e il risarcimento della parte offesa.
I commenti sono disabilitati