Attualità»

Galleria Quali sarebbero le sorti di mio figlio?

cirotto nicoleDi Nicole CIROTTO

Questa lettera inizia con un sogno, il mio sogno ovvero quello di poter diventare medico, infranto poi da alcune circostanze della vita.
Il mio sogno nasce dalla meraviglia della medicina in sé, dalle sue scoperte,dalle meraviglie che nasconde il corpo umano, dal privilegio di avere tra le mani la vita delle persone e poterla salvare o in qualche modo, migliorare.
Mai ho pensato a questa professione come ad una mera fonte di guadagno.
E mi ritrovo qui nella mia isola natia, a portare avanti una battaglia per un presidio ospedaliero che nasce nel 1970 e che oggi vediamo chiudere reparto dopo reparto, servizio dopo servizio.
Io non capisco, e penso, non capirò mai le diatribe politiche; so solo che mai nessuno di voi “posto in alto” si è mai confrontato con le problematiche di ogni singolo paese andando a studiarne la particolarità dei vari territori.
La Terra Sarda è un misto di bellezza e di differenze ambientali tutto concentrato in un’unica isola e come tale andrebbe indirizzata verso i miglioramenti che più necessita.
Vivo nell’arcipelago di La Maddalena, considerato uno dei più belli al mondo, eppure tale bellezza viene ultimamente offuscata dalla privazione di uno dei diritti umani fondamentali: LA SALUTE.
La nostra conformazione territoriale è forse una delle più complicate dato che ci troviamo nel movimentato passaggio delle Bocche di Bonifacio, esposto ai più forti venti e conseguenti mareggiate.
Siamo 11 mila cittadini ed abitiamo su questo scoglio tutto l’anno, raggiungendo quasi i 40 mila nella stagione estiva, eppure gli interessi politico/economico questo, sembrano non prenderlo in considerazione.
Signori miei ci sono tante sfaccettature di cui voi ignorate l’esistenza e non si tratta solo delle partorienti e del punto nascita in questione.
Qui si parla di un servizio dialisi da migliorare assolutamente viste la patologie croniche a cui è legato; un servizio che in estate permette a tanti dializzati di poter trascorrere qui le vacanze.
Si parla di una camera iperbarica da potenziare; si parla di un reparto di pediatria eccellente e da conservare come tale.
Si parla di un ospedale che serve a tutelarci dalle difficoltà che il nostro territorio ci pone.
Ci avete pian piano tolto piccoli pezzetti, come la sala chirurgica uno dei servizi secondo me più urgenti atti a tamponare il più possibile i problemi più gravi per poi inviarli a centri più grandi e specializzati.
Si, perché così è sempre avvenuto nei casi e nelle patologie più gravi: stabilizzati in loco per poi esser trasportati laddove la necessità richiede.
Non è possibile vivere nel 2017 e veder chiudere un ospedale piuttosto che lavorarci su e valorizzarne e indirizzarne le risorse a disposizione verso ciò che è più necessario.
Non penso ci vogliano chissà quali titoli di studio per capire cosa sia necessario per la nostra Isola, infatti è così semplice: un pronto soccorso d’urgenza con a disposizione una sala chirurgica e perciò con un reparto di radiologia, ad esempio, sempre al pieno delle sue funzioni, perché anche qui avvengono incidenti di varia natura e aspettare di esser trasportati, per alcune patologie diventa un problema. Ma questo voi lo sapete benissimo.
Un pronto soccorso d’urgenza terrebbe legati tutti quegli altri reparti che vorreste invece sopprimere.
Quindi una domanda nasce spontanea: Per quale motivo, nonostante tutte le dinamiche e particolarità legate al nostro territorio, anziché trovarci proiettati verso il futuro e la tutela stiamo tornando indietro nel tempo fino al 1969?
Voi non conoscete quello che amministrate, ed è talmente lampante che quasi ho paura.
Vi pongo ora un problema che abbraccia tematiche differenti:
Abbiamo bambini allergici, diabetici e con disabilità varie a cui mancano i servizi basilari nelle scuole.
Mio figlio ha gravi allergie alimentari e respiratorie, tra le quali il pesce e il polline dell’olivo il che è quasi comico visto dove viviamo, con conseguenti gravi reazioni allergiche.
Dovrebbe tenere sempre con se del cortisone e una dose di adrenalina ma questo, qui a La Maddalena non è possibile perché i servizi primari sono inesistenti.
Arriviamo al succo del problema: non potendo tenere medicinali con se all’interno della scuola, non avendo un pronto soccorso fornito ed adeguato, non avendo più una pediatria, non avendo dei mezzi di trasporto immediati atti a gestire tale situazione… quali sarebbero le sorti di mio figlio?
A quali coscienze dovrei poi rivolgermi io, se il tutto sfociasse in tragedia?
Come posso nel 2017 vedermi costretta ad affrontare una situazione così assurda?
Scrivo questa lettera perché nessuno di voi ha avuto il coraggio di misurarsi con noi, la popolazione, siete solo venuti qui a portarci numeri, profitti e/o perdite e necessità puramente politiche.
Nessuno di voi si è preso due giorni di tempo per lasciare le scartoffie sulle scrivanie e toccare con mano il problema, visitare le nostre strutture e capirne un eventuale miglioramento confrontandovi con chi qui, ci vive 365 giorni l’anno.
Non è possibile avere finalmente un consultorio familiare, ma senza le adeguate strumentazioni; non è possibile affrontare un travaglio in viaggio se non per stretta necessità.
Non è possibile non avere nessuna attenuante per la nostra insularità nell’insularità.
Non è concepibile smembrare un paese già massacrato da più problemi, come le Vostre strutture regionali abbandonate in loco, piuttosto che valorizzarle per creare posti di lavoro.
Sono una mamma, una figlia, una nipote, un’amica ma prima di tutto sono un essere umano e finchè questa situazione non verrà attentamente studiata e presa in considerazione,io sarò sempre in prima fila a battermi per ogni nostro diritto, per mettere fine a queste esigenze economiche di interesse puramente privato.
Vi invito a studiare bene ogni passo, ogni legge, ogni postilla, a creare progetti alternativi e non invece debellare a prescindere.
Siete seduti su quelle poltrone per tutelarci, è solo questo il vostro compito, la vostra posizione ve lo impone.
Allora…..iniziate a farlo, seriamente!

© RIPRODUZIONE RISERVATA -

I commenti sono disabilitati

Non è possibile inviare un commento in questo articolo

Pubblicità