Ho avuto modo di seguire la puntata di Striscia la Notizia dove, nel servizio di Cristian Cocco, si è parlato dei seggiolini arancioni, di cui una buona parte imbullonati nel cemento dell’ex batteria di Poggio Baccà a Caprera ed uno, in particolare, cementato su di uno spuntone di roccia. Di questi “capolavori” scaturiti dalla sublimazione delle menti di un nutrito gruppo di “artisti”, prima “Liberissimo”, con una doviziosa documentazione fotografica ed articoli, da Antonello Sagheddu e dal sottoscritto firmati, poi “Corrente Tv” con un dettagliato servizio che, con Bruno Scotto ho potuto confezionare, hanno dedicato ampio spazio sollevando dubbi e perplessità sull’ intervento definito “artistico”, sostenuto ed approvato dall’Ente Parco e dal Comune di La Maddalena. Del servizio di Striscia la Notizia colpisce, soprattutto, nel momento in cui vengono chieste delle spiegazioni, il comportamento dei vertici dell’Ente di via Giulio Cesare. Assente il Presidente, Cristian Cocco ha ricevuto il diniego del Direttore, ed un blocco alle telecamere per effettuare riprese filmate. Comportamenti più che sufficienti per comprendere il modo in cui il nostro territorio viene gestito dall’Ente Parco. Troppo comodo far pesare il proprio ruolo nella gestione della quotidianità della collettività isolana, defilandosi e nascondesi, poi, di fronte alle proprie responsabilità. Sappiamo di poter apparire iper-critici ma, purtroppo, vien difficile non esserlo. A che serve l’Ente Parco se vuol far pesare il suo ruolo nella gestione del territorio, creando problemi, impedimenti e attivando iniziative che nulla hanno a che fare con la crescita e lo sviluppo del nostro Arcipelago, dimenticando gli scopi per i quali è stato istituito, penalizzando l’economia locale e allo stesso tempo, quando conviene al suo management, gestendo il bene della collettività con leggerezza o negandosi di averlo fatto, infischiandosene della tutela ambientale? Un mistero che rimane tale per i più distratti ma, facilmente, trova risposta per i più attenti isolani che, lo ricordiamo al Presidente e al Direttore, non hanno l’osso al naso.
Intanto abbiamo scoperto che il famoso seggiolino, quello cementato nella roccia, è stato rimosso, con scalpello e mazzetta ed i segni sono ben evidenti, mentre parte dei rimanenti seggiolini, quelli imbullonati, sono stati divelti o strappati e buttati in un angolo. Dobbiamo aggiungere altro? Si, invitiamo il Presidente e il Direttore ad andare sul luogo per verificare di persona, oppure se preferiscono possiamo fornire noi tutta la documentazione fotografica e filmata. Anche alla nostra amministrazione comunale dobbiamo ricordare che i seggiolini, della palestra di via La Marmora, prima verdi poi dipinti di vernice arancione, portati quattro anni fa nel deposito manutenzioni e consegnati, nel maggio scorso, per quella “mirabolante” esposizione, sono stati abbandonati e dispersi tra la vegetazione di Poggio Baccà.
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