A nove mesi dall’inizio della gestione Fonnesu e dopo l’ultimo consiglio direttivo sono in diversi a cominciare a tirare qualche conclusione. Ancora una volta l’ente è arrivato a una situazione che fa ricordare il passato.
Pur avendo ricevuto una procedura avviata per la nomina del direttore da parte della gestione commissariale, il consiglio ha dovuto abrogare in autotutela le proprie delibere per la nomina della terna. Siamo pertanto nuovamente al palo: 9 mesi persi inutilmente. Si va avanti con un direttore a scavalco che non può essere sempre presente sul posto (dicono una volta alla settimana).
Durante il consiglio del 9 marzo si è capito che il bilancio preventivo è lontanissimo dalla sua approvazione: mancherebbe il parere della comunità del parco, il parere dei revisori, non ci sarebbe il passaggio al Ministero delle finanze, manca pertanto l’approvazione del ministero dell’ambiente.
La situazione cinghiali: non si comprende perché, pur avendo tutte le autorizzazioni, tra settembre e dicembre il Parco non abbia dato avvio agli abbattimenti. Dal consiglio si è capito che la pratica, complessa, era stata completata dal commissario e dal direttore Donno. Dopo aver, nel 2018, abbattuto cinghiali fino ad aprile non si capisce perché a settembre non si siano riprese le attività.
Il consiglio e il direttore ff in carica tra metà settembre e dicembre avrebbero dovuto spiegare perché tutto si è bloccato e i cinghiali oggi sono in città.
Non si hanno notizie del piano performance 2019 per il personale necessario per le assunzioni stagionali. Chi effettuerà bigliettazione e controlli in mare? Le guide ambientali anche quest’anno saranno presenti? In merito tutto tace…
Tre consiglieri hanno dato le dimissioni probabilmente, da voci di corridoio, perché secondo loro che con questa gestione non si sarebbe arrivati a nulla. I restanti componenti chiedono al Ministero di nominare nuovi membri quando forse, sono in diversi a chiederselo, sarebbe più opportuno prendere in valutazione dimissioni di tutti per non aver centrato un solo obiettivo.
Non si capisce chi stia seguendo i progetti comunitari, quali Girepam, ai quali aveva aderito il Parco.
Dopo una stagione 2018 che si è conclusa positivamente grazie alla grande disponibilità dell’ex direttore ff Yuri Donno che ha portato avanti quanto stabilito con il Commissario, sembra proprio che l’Ente da settembre sia nelle sabbie mobili. Unica cosa che ci ricordiamo è il parere negativo per i chioschi.
Ci auguriamo che tutti coloro che attendono di poter lavorare non rimangano delusi.
SIAMO DISPONIBILI A EVENTUALI REPLICHE.
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