RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Come è noto, il Sindaco di La Maddalena ha espresso pubblicamente giudizi assai severi in ordine alla festa organizzata da “La Casitta” la sera del 6 Agosto u.s. nell’Isola di S. Maria, riportati nell’articolo comparso a pag. 20 del quotidiano La Nuova Sardegna del successivo 9 Agosto 2019, dove, tra l’altro, irriflessivamente, ha affermato : “Le mie previsioni, che miravano a denunciare a suo tempo il tentativo di far diventare quelle isole la pista da ballo o la sede per soli ricchi si rivelano quantomai azzeccate. Spero che i nuovi giovani che si affacceranno sullo scenario politico di questo paese arginino i pseudogiovani speculatori”. Per amore di verità e per tutelare il mio onore e la rispettabilità dell’Azienda che rappresento, sento il dovere di informare la comunità di La Maddalena e, più in generale i lettori del giornale, su come stanno realmente le cose. Innanzitutto occorre dire che la pedana in legno di m. 12 x 6, realizzata per consentire a 11 persone di celebrare la ricorrenza di un compleanno, è stata posizionata su area di proprietà privata, erratamente ritenuta suolo demaniale dalla locale Capitaneria di Porto, sol perché l’Ente Demanio di Sassari, nell’anno 2014, in modo del tutto arbitrario, ha illegittimamente modificato l’intestazione catastale, senza mai coinvolgere i proprietari – intestatari del bene, sostituendo i loro nominativi con quello del Demanio dello Stato – Ramo Marina, relativamente al mappale 39, foglio 23, di circa 5 Ha. Assurdo, ma vero! Seppure tardivamente, l’Ufficio Territoriale della Agenzia delle Entrate sta tuttavia ora provvedendo alla debita rettifica dell’evidente errore. Inoltre, il posizionamento della pedana, come prassi vuole, è stato formalmente comunicato all’Ufficio SUAPE del Comune di La Maddalena, mediante l’attivazione del procedimento in autocertificazione a zero giorni (Art. 34, comma 2, della L.R. n° 24/2016), a cui ha fatto seguito l’ottenimento della relativa ricevuta definitiva, onde non è corretto sostenere che il Comune abbia negato l’autorizzazione, posto che, trattandosi di una struttura assolutamente precaria, insistente per soli 2 giorni su suolo privato, “l’intervento può essere avviato fin dalla data di presentazione della dichiarazione autocertificativa al SUAPE” (comma b, art. 9.2 All. A alla Delibera GR n° 11/14 del 28/2/2017). È d’altra parte inconcepibile che i proprietari de “La Casitta”, consapevoli del valore naturalistico dei beni in questione e da oltre 30 anni gelosi custodi della loro integrità, tanto arditamente abbiano inteso compiere iniziative illecite “coram populo” in un luogo attenzionato quotidianamente dalle Autorità di controllo. Va comunque osservato come sia davvero surreale sostenere che tre ore di festa di 11 persone, sopra una pedana amovibile in legno, posizionata su suolo privato, abbiano potuto compromettere il patrimonio ambientale del luogo o anche solo provocare un inquinamento acustico non tollerabile, ove si consideri che nel tratto di mare antistante, noto come Porto della Madonna, in un raggio di 300 metri, durante l’intero periodo estivo, sostano permanentemente, giorno e notte, centinaia di imbarcazioni, ai cui occupanti è sempre stato giustamente consentito trascorrere il tempo tra musica e balli, proprio come si addice a chi vive in un clima vacanziero. Ed infatti, proprio il Sindaco di La Maddalena, nella notte del 26 Agosto u.s., ha preso parte con altri 300 invitati ad una magnifica festa, da me totalmente condivisa, organizzata da un soggetto privato, con musica, balli e canti sulla spiaggia di Porto Palma, nell’Isola di Caprera, peraltro, per quel che è dato sapere, in mancanza di preventiva autorizzazione da parte del Comune e del Parco Nazionale dell’Arcipelago, e senza che né il Sindaco, né altra Autorità abbiano contestato alcunché agli organizzatori. Ma l’attuale atteggiamento del MONTELLA contrasta anche col comportamento da lui tenuto in occasione della giornata trascorsa, quale gradito ospite con la sua famiglia, presso “La Casitta”, nell’Isola di S. Maria, laddove ebbe a rivolgere sperticati elogi al proprietario e gestore dell’attività turistica colà esercitata, nella circostanza giudicata dallo stesso Sindaco assai prestigiosa per La Maddalena, grazie al lustro e alla grande notorietà raggiunta a livello internazionale, nonché a complimentarsi per l’attenzione e la cura riservate alla conservazione dell’ambiente naturale. Rispetto a questi apprezzamenti per un’ Impresa turistica notoriamente destinata ad un pubblico d’élite, appare allora davvero incomprensibile come il MONTELLA sia arrivato ad esternare il timore che possano “diventare quelle isole la pista da ballo per soli ricchi”, e poi – con atteggiamento degno del più becero populismo – a spiegare che, al contrario, la festa cui lui aveva partecipato a Caprera “non è stata una piattaforma con discoteca per pochi ricchi” (v. pag. 20 La Nuova Sardegna, 31.8.2019), creando così un insensato solco tra le diverse vocazioni dell’Arcipelago, che debbono invece coesistere in un equilibrato e sapiente mixage di turismo di massa e d’élite, se si vuole assicurare alla Comunità maddalenina la prosperità che merita. Infine, quel che più dispiace è l’astio gratuito che traspare dalle parole del Sindaco, allorché, riferendosi agli organizzatori della festa svoltasi nell’Isola di S. Maria, li ha definiti “pseudogiovani speculatori”, persone alle quali può essere rimproverato soltanto di essere riuscite a realizzarsi, in tempi tanto difficili, con assoluta onestà e correttezza, riconosciute loro dalla comunità isolana. Dott. Marco Fonnesu
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