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Galleria L’ultimo saluto ad Andrea Schettino.

schettino 1 okAlla ripresa del nostro blog non poteva mancare il nostro ricordo a Andrea Schettino.

CIAO ANDREA. CIAO.
In una atmosfera di commozione, di dolore e di tristezza, una folla immensa si è stretta intorno alla moglie, alla mamma e i parenti tutti per l’ultimo saluto ad Andrea Schettino.

di Salvatore Faggiani

Ciao Andrea. Ciao. Ognuno di noi nel proprio cuore ha avuto un sussulto di ricordi e la memoria ha cominciato a rincorrere e cercare l’ultima volta che ti abbiamo visto. Poi, quando lunedì alle 14 ci siamo ritrovati tutti assieme all’estremo saluto, sul sagrato della chiesa è successo qualcosa di strano ma piacevole: guardandoci negli occhi gli uni con gli altri ti abbiamo incontrato in quelli di chi ci stava di fronte. Ti abbiamo incontrato nei ricordi, quei ricordi che hanno cadenzato i momenti di affetto e di gioia della tua breve, troppo breve, vita! Ti volevamo un bene immenso. Lo sapevi. Lo sai. Hai notato? C’eravamo tutti, proprio tutti. Tutti gli amici, tutti i rappresentanti delle società di volley della Sardegna, tutti i tuoi atleti, tutti i dirigenti, gli atleti ed ex atleti della tua squadra U.S. Garibaldi. Sai perché c’erano tutti? Perché tu seminavi. Sei stato un esempio di generosità nella vita, nel lavoro, nella pallavolo e nello sport in genere. Purtroppo la vita non è stata altrettanto generosa con te perché ti ha fatto scivolare troppo presto con l’aiuto di una malattia imbattibile, spietata, infingarda, traditrice e breve. Quella stessa malattia che aveva tolto dall’affetto tuo, di tua mamma e tua sorella: tuo padre, mio grande e indimenticato amico con cui ho condiviso l’attività di servitore dello Stato. Tu eri quello che con parole piene di amore ti ha salutato la tua adorata moglie Ilaria e che, spero non me ne voglia, trascrivo di seguito perché rappresentano in maniera assoluta il meraviglioso ragazzo che eri: «Ciao Andrea oggi mi hai reso una moglie orgogliosa dell’uomo che ho sposato. Vedere tutte le persone che sono venute anche da lontano a darti l’ultimo saluto è stato molto commovente. Sono stati 18 anni indimenticabili della nostra vita, dico NOSTRA perché noi eravamo inseparabili…Mi manchi come l’aria, mi manca il buongiorno al mattino e la tua buonanotte, mi mancano le tue chiamate per sapere cosa ti preparassi per pranzo o per cena, mi manca il tuo sguardo che cerca il mio al fischio di inizio di ogni partita. Oggi hai riunito tutta la pallavolo sarda da nord a sud e ciascuna persona presente ti ha ricordato per lo splendido ragazzo che hai sempre dimostrato di essere. Vorrei stringerti ancora un po’ ma poi penso che sia solo egoismo il mio, per te basta sofferenza! Ringrazio tutte le persone che sono state presenti in questi giorni, non solo fisicamente ma anche tramite messaggi e post sui social. Da adesso in poi Andrea potrete trovarlo nei miei occhi e nel mio sorriso solo così non potrà mai morire!». Ci sono dolori che non si possono né evitare né cancellare. Esistono. Possiamo solo affrontarli e cercare di fare di tutto affinché non ci devastino. Ma talvolta ci vuole tanto tempo. E non basta fare come se niente non fosse successo perché la vita continui come prima. Perché, spesso, niente può essere come prima, e si deve pian piano riuscire ad organizzare la propria vita in modo diverso. Come perdiamo una persona cara. Talvolta in maniera brusca. Talvolta in modo ingiusto e inaccettabile. Come è successo con te caro Andrea. Ti voglio bene…ti vogliamo bene! schettino 2 ok

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