La recente collisione tra due navi a largo della Corsica ha fatto suonare nuovamente il campanello di allarme tra istituzioni e associazioni ambientalisti, assente ingiustificato il Parco Nazionale Arcipelago di La Maddalena che ha manifestato il suo interesse verso la riunione del Comitato e alle escursioni proposte lungo i sentieri di Caprera. Anche l’Onorevole Zanchetta recentemente ha presentato l’interpellanza sotto riportata.
INTERPELLANZA ZANCHETTA, per sollecitare il Presidente della Regione al fine di portare, congiuntamente al Presidente della Corsica, all’attenzione dell’Unione Europea, il rischio di gravi danni all’ecosistema marino Sardo-Corso e per assicurare un sistema di pilotaggio obbligatorio alla P.S.S.A. delle Bocche di Bonifacio, con mezzi e professionalità adeguati all’alto grado di protezione ambientale necessario a tutela della speciale valenza e fragilità dell’area marittima.
Il sottoscritto Consigliere,
DENUNCIATO CHE è noto e sempre più drammaticamente concreto il rischio che incidenti come la collisione tra le due navi mercantili, avvenuta domenica scorsa (con uno sversamento di carburante che si è esteso per circa 27 chilometri nella zona del Santuario internazionale dei cetacei) possano verificarsi all’interno dello Stretto di Bonifacio, area di inestimabile valenza ambientale che continua ad essere esposta ad un traffico marittimo estremamente elevato;
RIMARCATO CHE:
lo stretto di Bonifacio, compreso tra il Parco nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena e il Parco nazionale del Sud della Corsica (istituendo Parco internazionale delle Bocche di Bonifacio), Area marina protetta speciale per biodiversità (2001), Santuario internazionale dei cetacei (2002), Patrimonio mondiale Unesco (2006), ha ottenuto nel 2011 l’attestazione di P.S.S.A. (acronimo di Particulary Sensitive Sea Area), designazione che, in considerazione della speciale valenza e fragilità dell’area, consente di adottare misure volte a rafforzarne la protezione ambientale;
la PSSA di Bonifacio è in assoluto la prima ad essere istituita nel Mar Mediterraneo e la seconda al mondo a riguardare uno stretto internazionale;
CONSIDERATO CHE:
l’IMO ha stabilito per la P.S.S.A. di Bonifacio, tre requisiti fondamentali: rotte tracciate, un controllo radar e il pilotaggio raccomandato;
per assolvere alla terza prescrizione condizione sine qua non per il mantenimento del prestigioso riconoscimento, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, tramite accordi con le Corporazioni dei piloti del porto di Olbia e Porto Torres, ha avviato la procedura di pilotaggio, garantita dai piloti marittimi, tutti privati;
RILEVATO CHE:
– dal luglio 2014 il braccio di acque internazionali è controllato esclusivamente grazie agli sforzi e al sacrificio di alcuni piloti volontari dei porti sardi e corsi che si alternano ogni settimana fuori dai turni di servizio regolare delle rispettive destinazioni;
la non obbligatorietà della procedura d’imbarco a bordo del pilota, lascia liberi gli armatori di scegliere se utilizzare o meno il servizio a pagamento, facoltà da cui deriva che, allo stato, la percentuale di richieste è stata minima;
per una reale garanzia sulla sicurezza dello Stretto è pertanto fondamentale che questo servizio non sia più solo raccomandato, scelta suffragata dalla considerazione che nella P.S.S.A. dello Stretto di Torres, tra Australia e Nuova Guinea, vige da oltre un decennio un collaudato sistema di pilotaggio obbligatorio;
EVIDENZIATO CHE:
l’art. 87 – Pilotaggio obbligatorio, del Codice della navigazione, stabilisce che “nei luoghi dove è riconosciuta l’opportunità, il pilotaggio può essere reso obbligatorio con decreto del Presidente della Repubblica”;
nonostante la zona risulti tra le più tutelate del Mediterraneo, negli ultimi anni sono aumentati considerevolmente i rischi ambientali sulle Bocche, a causa del traffico navale con un trend in continua crescita : se nel 2014 ad attraversare lo stretto sono state 3.039 navi, con un 25% ad alto rischio, il 54% ad altissimo, per gli anni successivi si attesta una media di 3.500 transiti a forte criticità ambientale;
il livello di pericolosità per l’ambiente è calcolato sulla base dei parametri stabiliti dall’Imo, e rilevano non solo i prodotti che la nave trasporta, ma anche gli idrocarburi, nafta pesante, olio combustibile, gasolio, destinati al suo funzionamento;
SOTTOLINEATO CHE: l’Imo, l’organizzazione marittima delle Nazioni Unite, certifica lo Stretto di Bonifacio tra i cinque più insidiosi del mondo, una strada del mare di circa tre chilometri di tesori naturalistici dove ogni giorno si rischia il disastro ambientale;
CHIEDE
di interpellare il Presidente della Regione, l’Assessora dell’Ambiente e l’Assessore dei Trasporti per sapere:
1. se non ritengano opportuno porre in essere tutte le iniziative presso il Governo nazionale, volte a rendere obbligatorio il sistema di pilotaggio nelle Bocche di Bonifacio;
2. se non ritengano altresì opportuno, al fine di reperire le risorse necessarie per personale addetto alle pilotine, per l’acquisto di mezzi adeguati, inserire il sistema di Pilotaggio delle Bocche di Bonifacio nell’INTERREG 2014-2020, dove sono previsti finanziamenti a progetti destinati alla tutela ambientale;
3. quali iniziative intendano avviare al fine di portare, congiuntamente al Presidente della Regione Corsica, all’attenzione dell’UE, il rischio di gravi danni all’ecosistema marino e costiero delle due isole, richiedendo risorse per sperimentare almeno per un anno l’obbligo del pilota a bordo delle navi che transitano nelle Bocche di Bonifacio, un vasto areale di enorme valenza ambientale che comprende il parco dell’arcipelago di La Maddalena, l’area marina protetta di S.Teresa-Capotesta in Sardegna e il parco di Lavezzi-Pianottoli in Corsica che rientrano, come porzione terminale nella vasta area marina denominata Santuario
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