di Marco Giordo –
Sul futuro dell’appuntamento italiano del mondiale rally, la scorsa settimana sul sito internet Italiaracing.net è apparso un articolo a firma di Guido Rancati intitolato “Il Rally d’Italia trasloca in Veneto e si salva”. Nell’articolo si dice che “sono solo rumors, come dicono i britannici. Ma la fonte è attendibile e difatti nel Regno Unito danno per certo che l’Italia ospiterà anche l’anno prossimo un appuntamento della serie iridata. Fra i componenti della commissione del mondiale rally nessuno ovviamente ci sta a confermare la voce, ma basta insistere un po’ e viene fuori che il piano presentato loro dai dirigenti dell’Automobile Club d’Italia nei giorni in cui si correva sugli sterrati sardi è più che interessante. E corrisponde alle linee guida tracciate dal promotore e dai costruttori per i quali è fondamentale che l’evento sia facilmente raggiungibile dagli appassionati. Il che, di fatto, mette fuori gioco le isole. Costretti a trovare un’alternativa alla Sardegna, i responsabili del Rally d’Italia hanno scelto di puntare sul Veneto. Dove i rally hanno sempre un vasto seguito e l’evento finirebbe inevitabilmente con attrarre spettatori dalla Svizzera, dall’Austria, dalla Slovenia e dalla Croazia. Al centro del progetto di una gara che ancora non è chiaro se sarà su terra o su asfalto c’è Verona, ma è scontato che quella di Giulietta e dell’Arena non sarà la sola città d’arte coinvolta”. La Sardegna resta al momento la sede naturale del rally mondiale, una sede da sempre fortemente voluta dal presidente dell’Aci Angelo Sticchi Damiani. Ma attenzione perché dopo la Sicilia e San Marino ora c’è un’altra alternativa, il Veneto. E mai come stavolta la Sardegna rischia di perdere la prova del mondiale rally che i nostri sterrati ospitano da dieci anni. A riguardo, da Cagliari continua il silenzio della Regione Sardegna, che al momento non ha ancora dato una risposta all’Automobil Club d’Italia sulla sponsorizzazione della manifestazione in vista del 2014. E intanto il tempo stringe, visto che bisogna dare una risposta al promoter entro settembre sulla sede della gara del prossimo anno. E con l’ipotesi Veneto in ballo, mai come stavolta il Rally d’Italia potrebbe cambiare la sua sede riportando la prova nella penisola, come richiesto da FIA e dal promoter.
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