Per essere onesti, quest’oggi, non dovremmo fare un pezzo, ma limitarci a ricucire le notizie – leggete pure ‘lamentele’ – che ci giungono da varie parti dell’isola, da maddalenini principalmente, ma anche da visitatori che generalmente frequentano l’Arcipelago nel periodo estivo. Basterebbe raccoglierle tutte, quelle che arrivano alla redazione di ‘Liberissimo’, per farne una bella (brutta!) bacheca da inoltrare poi a chi di dovere: amministrazione civica e Parco Nazionale, per far notare loro (ma crediamo veramente che non lo sanno?) cosa succede all’Isola. Un giorno forse l’amico Antonello potrebbe anche fare un libro. Nero. Possiamo proporglielo. In genere chi manda le lamentele non si firma – atavica paura dei poteri costituiti in un paese da sempre sottoposto al controllo militare, che ora però, non c’è più – per cui, ad esempio, stimiamo gradita e civilissima – da leggere, ovviamente – la lettera del prof. Andrea Impagliazzo che ci parla della non sistemazione – ancora! Siamo al 6 luglio – dei cavi tarozzati che debbono (dovrebbero) limitare l’accesso alle spiagge più frequentate ai natanti a motore per evitare pericolosissimi incroci con i bagnanti. E sì, caro professore, che Dio ce la mandi buona! L’Arcipelago, d’estate, è come il cacio sui maccheroni (dei turisti) e piace a tutti. Tutti ci arrivano, da mezza Sardegna. Siamo orgogliosi di essere depositari di tanta bellezza (avete visto le riprese di Onda Verde di ieri? Uno spettacolo!) ma siamo anche un pochettino incazzati. Già perché secondo la legge quadro n. 394 sui Parchi Nazionali, la gestione del traffico dei passeggeri, o dei visitatori, all’interno del Parco dovrebbe essere gestita (uso il condizionale) per il 75% da operatori maddalenini. Ripeto, maddalenini. Ma è proprio così? Stentiamo a crederlo. E per sincerarsene basta andare a farsi un giro per l’Arcipelago in una giornata qualsiasi, accostarsi ai moli e verificare. Pare – da verificare, però – che alcuni nostri concittadini che lavorano nei comuni viciniori siano stati mal visti e siano stati pregati di andarsene via per “lasciare lavorare i locali”. Pare che a Palau, Santa Teresa, Cannigione, le nostre barche da traffico siano malviste, però esistono cartelli in bella vista che pubblicizzano, guarda un po’, le bellezze dell’Arcipelago. Voglio augurarmi che siano voci non confermate, perché se così fosse, stiamo subendo un vero proprio atto d’arroganza cui le autorità civiche maddalenine dovrebbero stigmatizzare immediatamente. Eppoi, chi deve controllare il rispetto delle leggi? Qualcuno ce lo spieghi e risponda alle nostre istanze. Perché anche noi, poi, alla resa dei conti, abbiamo i nostri begli scheletrini. Ad esempio le zecche. Ma non s’era proceduto nel mese scorso a bonificare tutte le più note spiagge isolane con una bella passata d’insetticida da parte della ditta Multiss? Certo trovarsi una manata di zecche sull’asciugamano non è esattamente il biglietto da visita che ci possiamo augurare di spendere. Abbiamo banchine degradate, traghetti che saltano le corse. Insomma non ci facciamo mancare nulla. Figurarsi se ci si mettono pure i comuni frontaleri. Che estate sarà, dunque? Rinnoviamo, evitando l’uso di corni, peperoncini e invocazioni ai santi, la battuta del prof. Impagliazzo: ‘che Dio ce la mandi buona!’.
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