FSI-USAE “ Chiediamo interventi urgenti per il mondo della sanità sarda”, così il sindacato dopo il sit-in in Regione.
Il giorno 20 giugno 2023 le Organizzazioni Sindacali sono state convocate presso il Consiglio Regionale, in presenza del Presidente On. Michele Pais e dei vari capi gruppo della Regione per evidenziare i problemi manifestati nel sit-in effettuato anche dal sindacato Fsi-Usae, presso l’Assessorato della Sanità lo scorso 15 Giugno.
Nel ringraziare della convocazione repentina il Presidente On. Pais abbiamo espresso i problemi della sanità sarda:
i pazienti che per ricevere l’assistenza necessaria e cure appropriate sono costretti a spostarsi da un’ASL all’altra;
le liste d’attesa sono un problema tale da costringere persino i malati oncologici ad usufruire della sanità extra-regionale; stesse problematiche si riscontrano nella medicina preventiva come (mammografie e TAC, idem visite cardiologiche ed oculistiche con tempi d’atteso ad oltre un anno) costringendo i pazienti a rivolgersi ai privati con spese esose (ad es. RM 800 euro) o spostarsi in altre Regioni, in primis la Lombardia ed il Piemonte;
Abbiamo fatto presente che queste problematiche sono riconducibili alla cronica carenza di personale medico, infermieristico, TSRM, TSLB, OSS e delle altre figure professionali presenti negli ospedali;
Il personale sanitario è poco motivato e scontento per la mancanza: del turn over, di concorsi, di stabilizzazione, di mobilità intra-aziendali nelle varie ASL come ad es. l’ASL Ogliastra ed extra-aziendali;
La mancanza di incentivi congrui per il personale che negli abbattimenti liste d’attesa sono remunerati con cifre ridicole, inoltre si tratta degli stessi dipendenti che coprono le carenze di personale, con doppi turni massacranti;
Altresì non c’è omogeneità di pagamento tra le Aziende Sanitarie, ciò porta il personale medico, infermieristico, tecnico ed etc a migrare verso altre Aziende attraverso i pochi concorsi effettuati, come una sorta di mobilità;
I lavoratori, inoltre, attendono le applicazioni contrattuali quali i buoni pasto, la produttività 2022, indennità di pronto soccorso, pagamento delle ore già lavorate in eccedenza;
Il personale assunto durante il periodo covid è in attesa che vengano riconosciuti diritti come la stabilizzazione a 18 mesi di varie figure professionali (infermieri, ostetriche, tecnici, oss) come prevede la normativa regionale;
L’applicazione del nuovo sistema di incarichi per promuovere lo sviluppo professionale mediante il riconoscimento dell’autonomia operativa e dell’esperienza lavorativa acquisita;
Il rallentamento e l’ostruzionismo da parte dell’ARES nei confronti delle varie Aziende Sanitarie.
La FSI ha chiesto che la Regione intervenga sulle criticità sopra menzionate e si adoperi per incentivare il personale a continuare ad operare nel pubblico invece di continuare a migrare verso la sanità privata o addirittura all’estero.
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