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Galleria Elezioni Regionali, i maddalenini non impareranno mai

cappuccetto rossoDi Francesco Nardini

Repetita juvant. Con queste parole i nostri antichi padri volevano sottolineare il fatto che le cose ripetute spesso giovano. Ovvero: a forza di ripetere e di ripetere va a finire che qualcuno ascolta e mette in pratica. Dico questo in merito alle prossime elezioni regionali. I sardi debbono scegliere i 59 consiglieri che li rappresenteranno nella prossima legislatura regionale: da qui al 2019. Noi isolani dobbiamo scegliere chi ci rappresenterà. E qui abbiamo veramente l’imbarazzo della scelta! A quanto pare, infatti, i maddalenini che sono in corsa per una poltrona a viale Trento, sono addirittura 11 (o 12, ma che importanza ha? uno più uno meno). Ormai sappiamo chi sono e quindi mi risparmio la fatica di elencarveli, e poi vedrete che sino al 16 febbraio prossimo avremo un bel rincorrere – noi operatori dell’informazione – le conferenze stampe, gli incontri, i convegni ecc, ecc sull’argomento elezioni. Con tutto il rispetto dei candidati, dove potranno arrivare i nostri? La Democrazia (quella con la ‘D’ grande) risponde, in fase di elezioni, ad una sola regola: la forza dei numeri. Per conquistare un seggio occorre un certo numero di voti. Niente di più niente di meno. E la corsa sui numeri è doppia: quella per conquistare un seggio, che è devoluta alla forza del partito nella sua completezza, e quella per conquistare un quorum all’interno di quel partito. Il secondo quorum (personale) necessita per la conquista di un seggio se fra i candidati iscritti nello stesso simbolo si riesce a ottenere un numero di voti superiore agli altri concorrenti. Così si va a Cagliari. Cari lettori, mi sembrate annoiati a leggere queste righe che abbiamo scritto altre volte, dove abbiamo detto le stesse cose, ripetuto quasi le stesse frasi. Perdonateci, anche le altre volte, se ben ricordate, abbiamo tirato le stesse conclusioni: nessun candidato maddalenino riuscirà a conquistare il seggio! Ecco il valore di quel ‘Repetita juvant’! Eppure, ahimé, neanche stavolta le parole gioveranno! E così fra sfide e veti incrociati fra le varie ‘famiglie’ maddalenine (da vedere anche e con più attenzione nell’ottica delle votazioni per il rinnovo del consiglio comunale del 2015), fra ripicche e invidie, voltafaccia, si consumerà l’ennesimo smacco: tutti i voti che gli isolani esprimeranno finiranno nella sacca dei boss di Olbia e dintorni. D’altronde Olbia conta 57 mila abitanti, l’Isola solo 10.800: le cifre ci penalizzano a priori. L’unica chance potremmo averla se puntassimo tutti su un solo candidato di un partito di governo. Forse allora con 3 o 4 mila voti avremmo potuto tentare di giocarcela. Forse. Temo, però, che il successore del professor Sebastiano Asara – che fu l’unico consigliere regionale isolano, seppure in compartecipazione con Arzachena, negli anni ’50 del secolo scorso – ancora non sia nato.

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