Abbiamo assistito, venerdì scorso, alla seduta pro-elezioni, promossa dagli amici del Gruppo Socio Politico Cristiano, cui hanno partecipato quasi tutti (mancavano i candidati Abeltino, Mura e Zonca) i candidati maddalenini schierati alle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale. Un’iniziativa ottima, di cui c’è da ringraziare il Gruppo, ma, ahimè, poco consona al fine di chiarire in qualche modo il pensiero dei tanti candidati e dei partiti che rappresentano. A parte qualche scintilla di novità, ma solo una scintilla, i nove candidati assiepati dietro il tavolo oblungo di fronte a una platea che non ha nemmeno occupato tutte le sedie a disposizione, le dichiarazioni (10 minuti a testa) hanno ribattuto quasi automaticamente le vertenze che tutti già conosciamo: la questione Mita Resort in particolare, trasporti, sanità. Argomenti importanti, di certo, ma la cui gestione ci sfugge completamente – anche se, come hanno dimostrato i Riformatori Sardi si può limare qualcosa sull’annosa questione dei trasporti – e forse nemmeno un rappresentante isolano a Via Roma potrebbe districare, stante l’esistenza di enormi interessi delle ‘lobbies’ dei trasporti che continuano a dettare le regole. Ci si augura, pertanto, che con l’avvento del prezzo di biglietto ridotto per i cittadini sardi, La Maddalena possa vedere un afflusso di visitatori meno modesto di quello che si è visto negli ultimi anni. Naturalmente non è la soluzione ideale, specialmente d’estate. In quel periodo immaginiamo che un abbattimento delle tariffe d’ingresso e d’uscita dovrebbe essere esteso a tutti i visitatori, non solo ai Sardi (anche perché parecchi maddalenini che hanno residenza fuori dalla Sardegna resterebbero esclusi dalla riduzione). Sarebbe un importante afflusso di valuta capace di vivificare e sostanziare la circolazione monetaria. Fermo restando la presa di posizione unanime nei confronti delle tante incompiute lasciate dallo sventurato G8, non abbiamo ascoltato, come si diceva innanzi, niente di nuovo. Specialmente non abbiamo udito nessuno che abbia detto, ad esempio, ‘se mi date l’opportunità di andare a Cagliari vi prometto che mi batterò per questo o quello’. Tristemente ci siamo accorti che le frasi che girano sono sempre le stesse, di tipica doratura elettoralistica, niente di più. Il colpo d’ala, l’idea brillante, non l’abbiamo sentita, e conseguentemente, non l’abbiamo nemmeno sentita per quanto riguarda la Gallura, per quanto riguarda la ‘vertenza Gallura’, che, poi, diviene per certi aspetti la nostra vertenza allargata. Forse, tuttavia, ciò che più colpisce è la mancanza di ‘fratellanza isolana’. Se i problemi di cui soffre La Maddalena sono quelli che tutti hanno esplicitato in modo più o meno sintetico, perché suddividere il voto dei maddalenini in dodici parti finendo con il rinunciare aprioristicamente ad ogni seria possibilità di mandare un consigliere a Cagliari? Una cosa, di certo, è stata ribadita in quell’incontro: che per accogliere le lusinghe di questo o di quel partito, e per rinsaldare la vanità personale, finiremo per castrare ancora una volta le nostre possibilità. Attenzione, i treni passano ma ci salgono sempre gli altri.
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