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Eccessiva presenza di ibridi di cinghiale nell’Arcipelago di La Maddalena.

cinghiali 5
Città di La Maddalena
Prov. di Olbia-Tempio

protocollo.ispra@ispra.legalmail.it e urp@isprambiente.it e urp.ispra@ispra.legalmail.it
ISPRA-Centro Situazioni Ambientali emergenzeambientali@isprambiente.it

A: Ministero dell’Ambiente: Capo di Gabinetto Cons. Guido Carpani
segreteria.capogab@minambiente.it e segreteria.capogab@pec.minambiente.it

Dir. Gen. Prot. della natura e del mare-Div. V Vigilanza e info su aree naturali protette
Dott.ssa Cristina Tombolini PNM-V@minambiente.it e PNM-V@pec.minambiente.it

Divisione IV Progr. e sviluppo aree naturali protette Dott.ssa Maria Carmela Giarratano
PNM-IV@minambiente.it e PNM-IV@pec.minambiente.it

Div. II Tutela biodiversità PNM-II@minambiente.it e PNM-II@pec.minambiente.it

A: Regione autonoma della Sardegna
Assessore all’Ambiente, Prof.ssa Donatella Emma Ignazia Spano
amb.assessore@regione.sardegna.it e amb.assessore@pec.regione.sardegna.it
Direttore Generale Difesa Ambiente Dott.ssa Paola Zinzula
difesa.ambiente@regione.sardegna.it e difesa.ambiente@pec.regione.sardegna.it
Direttore Generale CFVA Dott. Gavino Diana
cfva.direzione@regione.sardegna.it e cfva.direzione@pec.regione.sardegna.it

A: Parco Nazionale Arcipelago di La Maddalena Direttore,
Dr. Ciro Pignatelli lamaddalenapark@pec.it

Oggetto: eccessiva presenza di ibridi di cinghiale nell’Arcipelago di La Maddalena.

Gentilissimi,
la presente per mettervi al corrente sui crescenti danni ambientali e i rischi alla pubblica incolumità determinati dal proliferare degli ibridi di cinghiale sulle isole di La Maddalena e Caprera.
I primi individui di cinghiale vennero introdotti clandestinamente nell’Arcipelago a partire dagli anni 80. Da allora si sono riprodotti indisturbati per almeno un ventennio, dando vita ad una popolazione ibrida di cinghiale x maiale. L’esiguità di territorio disponibile sta determinando la predazione, da parte degli ibridi, di specie endemiche e/o rare, sia animali che vegetali, quali il Discoglosso sardo, la Natrice viperina, le numerosissime orchidacee presenti e altre specie che per brevità rinuncio ad elencare.
Ritengo che gli interventi posti in essere dal Parco Nazionale negli ultimi anni per contenere il numero di esemplari attraverso l’abbattimento con fucile e la cattura siano insufficienti. La problematica ha peraltro raggiunto un livello di criticità tale da far ritenere improrogabile l’individuazione di una strategia per una soluzione incisiva e duratura.
Ricordo che la Legge quadro 6 dicembre 1991, n. 394 sulle aree protette, all’art. 11 “Regolamento del Parco”, prevede che vengano stabilite le eventuali deroghe ai divieti di cui al comma 3 (nei parchi sono vietate la cattura, l’uccisione, il danneggiamento, il disturbo delle specie animali) consentendo quindi eventuali prelievi faunistici ed eventuali abbattimenti selettivi, necessari per ricomporre squilibri ecologici accertati dall’Ente Parco. Prelievi e abbattimenti devono avvenire per iniziativa e sotto la diretta responsabilità e sorveglianza dell’Ente Parco ed essere attuati dal personale dell’Ente Parco o da persone all’uopo espressamente autorizzate dall’Ente Parco stesso. Purtroppo devo ricordare anche che, dopo vent’anni dall’istituzione del Parco, il Regolamento non è ancora stato approvato.
Considerato che attualmente non risulta esistere neppure un censimento ufficiale della popolazione di ibrido di cinghiale nelle varie isole, chiedo, anche tenendo conto delle linee guida per la gestione del cinghiale (Sus scrofa) nelle aree protette, 2° edizione, anno 2010, pubblicato dall’ISPRA, che venga definito, in tempi brevi, un percorso istituzionale che consenta di addivenire all’eradicazione della specie nell’Arcipelago.
Cordiali saluti
Il Sindaco
ANGELO COMITI

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