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Galleria Dopo Liberissimo anche i cittadini fanno sentire la loro voce

zanchetta robertoDi Roberto Zanchetta –

Che siamo arrivati alla frutta, come si suol dire, per giunta marcia, aggiungiamo noi, sta nei fatti. La nostra povera e amata Isola è scivolata lentamente, inesorabilmente, ineluttabilmente, nella più profonda desolazione. La crisi che da anni, oramai, morde l’economia isolana, fiaccando anche la più tenace resistenza, con l’immobilismo del palazzo incapace, vuoi per limiti e difficoltà di natura oggettiva, di riportare in linea di galleggiamento la città, ha paralizzato l’economia locale. La disoccupazione è in continuo graduale aumento, le attività commerciali, chiuse o prossime alla chiusura, non si contano più. I numerosissimi servizi, conquistati negli anni, sono stati trasferiti oltre lo stretto, privilegi e vantaggi, dovuti alla nostra situazione geografica, non esistono più, vivere sull’Isola, oggi, ci fa sentire veramente isolati. Abbiamo sempre sostenuto che la bacchetta magica nessuno ha il dono di possederla, che guidare una realtà complessa e articolata come la nostra non è cosa semplice e che la crisi mondiale ha contribuito alla caducità della situazione locale. Questo abbiamo sempre sostenuto e continueremo a farlo. La collettività mai ha chiesto miracoli, mai è stata pretesa la rivoluzione totale, dopo le note tristi e umilianti vicende legate al mancato G8, mai i nostri concittadini hanno manifestato con violenza e biasimevoli comportamenti, si è solo sperato in un colpo di reni degno della fierezza di un vero isolano. Oggi, davanti alla gravità del momento, considerato il palese immobilismo del “palazzo”, assistiamo ad un lento ma significativo risveglio delle coscienze. Stanca e delusa, dalle tante inutili promesse, la comunità, con ritrovato orgoglio, sta lentamente uscendo dal torpore e dalla proverbiale indifferenza. Stanno finendo i tempi delle chiacchiere nei bar o negli angoli delle piazze, senza nulla proporre, per esternare dissenso e malessere, avanza, invece, concretezza, coraggio e determinazione. Con educazione e rispetto dei ruoli e delle istituzioni, con scritti e comunicati si vuole richiamare l’attenzione, dei distratti amministratori, verso l’amara quotidianità che un’isola, destinata al naufragio, sta implacabilmente vivendo. Ammirevole la determinazione di una nostra concittadina che, con una garbatissima lettera, ha chiesto al Sindaco un incontro per proporre, sperando nella solidarietà e partecipazione della comunità, una conferenza pubblica, sulle reali problematiche, conseguenza di una crisi socio-economico-politico-amministrativa. Ricordiamo le tambureggianti richieste che “Liberissimo” da tempo avanza, per uno sciopero generale, con serrata dei negozi e blocco dei collegamenti marittimi, per richiamare l’attenzione sulla drammaticità del momento. Una manifestazione che, inevitabilmente, occorrerà presto organizzare, con o senza i rappresentanti, tutti, del Consiglio Comunale. Insomma gli stimoli per riprendere in mano l’incancrenita situazione non mancano, servono solo orecchie attente e sensibili.
AMMESSO CHE ABBIANO PRESO COSCIENZA, VERAMENTE, DELLA GRAVITA’ DEL “LUNGO” MOMENTO

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