Sulla sicurezza mai atti concreti, solo atteggiamenti finti e dormienti, in poche parole il nulla. Aprire un dibattito pubblico per ascoltare e migliorare la sicurezza dei cittadini nella loro vita quotidiana, perché la violenza non sia l’unica alternativa alla resa.
di Salvatore Faggiani –
Liberissimo.net ha affrontato più volte il problema della sicurezza dei cittadini vuoi per la gravità dell’attuale situazione, vuoi per il dormiente atteggiamento dell’Amministrazione: è bene ricordare che il Sindaco è la massima autorità comunale in materia di sicurezza. Non si può certo negare che la sicurezza dei cittadini è un problema nazionale ma che sicuramente può trovare in parte la soluzione garantendo quella locale. La Maddalena, come già scritto in un articolo di novembre 2014, era un’oasi di serenità e tranquillità ora è un paese dove la paura e la preoccupazione di non poter più condurre una vita normale salgono in maniera esponenziale. Infatti da allora si sono moltiplicati a dismisura atti delinquenziali di ogni genere (pneumatici squarciati, specchietti e tergicristalli rotti, auto danneggiate e forzatamente aperte, furti in casa e negozi, spaccio di droga, ecc.) che vanno ad assommarsi a quelli degli ultimi dieci anni che comprendono, purtroppo, anche omicidi/suicidi, incendi dolosi e attentati dinamitardi. I cittadini si stanno fornendo privatamente di telecamere, con la speranza di creare un deterrente a questa escalation di violenza. In Europa ci sono città, anche grandi come Londra, che sanno trasmettere, come scrive in un suo articolo il giornalista Davide Suverato, una “sensazione di sicurezza”. Non siamo esterofili e non ci illudiamo per ciò che luccica, reati ci sono anche lì e ce ne saranno. Con “sensazione di sicurezza” ci riferiamo alla possibilità di osservare abitudini semplici e civilissime: anziani che di sera tornano dal centro città verso i loro quartieri residenziali utilizzando i mezzi pubblici; o ragazze che, sole o in gruppi di due o tre amiche, a notte tarda escono dai locali e tornano a piedi o in bicicletta verso casa. Tutto normale, così normale che è solo il nostro stupore ad esser fuori luogo. Abbiamo così imparato a pensare alla sicurezza come una delle prime forme di benessere, insieme alla salute, all’educazione e al lavoro. Quattro condizioni perché uno Stato e/o un Comune sia degno di essere finanziato, difeso e, in una parola, creduto. Non vediamo nelle nostre strade quel camminare libero, senza vincoli di luogo, tempo, età e sesso che trasmetta quella sensazione di sicurezza a cui i cittadini hanno diritto. Siamo tutti consapevoli che il maddalenino oggi avverte una profonda mancanza di sicurezza. Siamo vicini al commerciante che vede con paura il momento in cui chiuderà di spalle la saracinesca con la cassetta dell’incasso in mano. E sono tanti anche tra di noi quegli anziani e quei giovani che ci pensano due volte ad uscire di casa ad una certa ora o cambiano strada per evitare questa piazza o quella via. Essere consapevoli di questo ci toglie dalle ipocrisie ed è già un buon punto di partenza. Ora andiamo oltre. Offriamo una risposta di maggiore attenzione alla richiesta crescente di sicurezza da parte dei cittadini. Si può pensare ad un’assemblea comunale che riunisca periodicamente cittadini, amministratori e rappresentanti delle forze dell’ordine? Lo chiediamo ai cittadini, ai loro amministratori e alle nostre forze dell’ordine. Un appuntamento fisso nel calendario del nostro comune in cui, da un lato, i cittadini segnalino situazioni di mancanza di sicurezza, disagio sociale e degrado urbano nella loro vita quotidiana; e dall’altro le Istituzioni informino sull’attività svolta e diano conto dei risultati ottenuti e da ottenere per rispondere alle esigenze dei cittadini. Insieme, cittadini e Istituzioni per “dirsi le cose come stanno” e promuovere impegno e collaborazione nell’ottenere sicurezza. Iniziamo questa strada ora, lontano dalle elezioni e dalle loro polemiche, ora che non è emergenza, perché possa crescere e diventare una sana abitudine: perché la violenza non sia l’unica alternativa alla resa.
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