Di Alberto Tinteri e Antonello Sagheddu
Geniale e abile sul campo di battaglia, così anche sui campi di Caprera. Giuseppe Garibaldi si dedicò con amore e sacrificio a realizzare la sua azienda agricola di Caprera. Decine di ettari che strappò al granito, alla macchia mediterranea e al maestrale per farne agrumeti, uliveti, vigne e distese di erbe medicinali.
E così, da quando si arrivò a Caprera, non si fece altro che parlare del Generale e la sua passione per l’agricoltura e l’ambiente.
Ma, purtroppo, non è più così nei tempi d’oggi.
Senza il Generale, che ne ha sempre dato lustro, oggi Caprera è invece una mina vagante sotto l’aspetto della sicurezza: strade ristrette e mal percorribili, alghe mal odoranti ammucchiate sulle spiagge, Cinghiali che transitano pericolosamente da tutte le parti e sentieri poco curati.
Nonostante i vari tentativi dell’Amministrazione Locale e dello stesso Ente Parco a voler dare un pò d’ordine a questa “penosa” situazione, qualcuno – dalle Foreste dei tavolini – si oppone sempre.
La situazione più indecente, la riscontriamo sulla presenza di queste strane alghe (posidonia) mal odoranti la cui legge ne vieta l’asportazione ma, alla faccia della salute pubblica, ne pretende la sua invasione in alcune più belle spiagge di Caprera, come quella dei Due Mari e Punta Rossa.
Quest’anno – pensate, sono stati spesi circa 26 mila euro per – (solamente) – spostare questa posidonia dalle spiagge ed ammucchiarla ai lati o trasferendola a Punta Rossa, generando forti mal odori in tutta la zona e rendendo così impraticabili le bellissime spiagge da parte dei numerosi turisti amanti della bellissima Isola di Caprera, come se fosse oro prezioso da conservare accuratamente.
Ma cosa ce ne facciamo di questa spazzatura?… – Probabilmente, questa, sarà certamente una domanda ignorante, però: Se ogni anni bisogna spendere ingenti somme di denaro per salvaguardare le nostre spiagge, qualche altra soluzione ci sarà per risolvere questo schifoso problema?
Per il prossimo anno, se non si troverà un rimedio, prepariamoci a spendere 100 mila euro!
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