I poveri non esistono per chi non vuole guardare. In realtà sono sempre più vicini a noi. Anche la Sardegna è sempre più povera. I poveri esistono spesso solo come numeri, ma non come volti e voci che interrogano ciascuno di noi. Sui modi di raccontare la povertà di articola il seminario organizzato dall’Ordine dei giornalisti della Sardegna con la Caritas regionale che si svolgerà martedì 13 giugno prossimo, alle 18.00, a Cagliari presso la Sala conferenze della Fondazione di Sardegna, in via S.Salvatore da Horta 2. Il corso, dedicato ai giornalisti (ai quali andranno cinque crediti formativi) ma aperto a tutti, si propone di approfondire il modo in cui l’informazione affronta il problema della povertà. Il titolo è: “I poveri non esistono. Le povertà della porta accanto”. Nel mondo, ma anche dalle nostre parti si costruiscono i muri fatti di filo spinato e di indifferenza. I numeri sono agghiaccianti: con la pandemia e con le guerre, presto i poveri sul pianeta saranno oltre 2 miliardi, un quarto della popolazione mondiale. E intanto si affacciano i vecchi e i nuovi schiavismi, mentre le donne e i bambini sono quelli che pagano il prezzo più alto. Ma il mondo vuole davvero mettere fine alla povertà? O a qualcuno fa comodo che i Paesi poveri restino tali? E l’informazione è attrezzata culturalmente per raccontare questa realtà ? Introdurrà i lavori Francesco Birocchi, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna. Interverranno Raffaele Callia, delegato regionale Caritas, Susi Ronchi, Associazione Giulia Giornaliste; Giuseppe Masnata, pediatra e presidente regionale UNICEF; Gianni Garrucciu, autore del libro “ I poveri non esistono”; Don Marco Statzu, direttore Caritas diocesana Ales-Terralba. Le conclusioni sono affidate a Mons. Giuseppe Baturi, Arcivescovo di Cagliari e Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana.
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