Da consulente di Cappellacci ad Assessore ai trasporti, la colpa è sempre degli altri.
Di Salvatore Abate
L’assessore regionale ai Trasporti Massimo Deiana è tornato oggi a La Maddalena, a distanza di circa tre mesi dalla sua ultima visita, per confermarci, non solo che la decisione di privatizzare, anzi di liquidare la compagnia pubblica di navigazione Saremar ormai è stata assunta, ed è stata inevitabile, considerata la situazione determinatasi dopo l’accettazione del concordato preventivo liquidatorio da parte del Tribunale di Cagliari. Ma anche che la “privatizzazione”di un servizio basilare, quello dei trasporti, come quello sanitario o scolastico, è cosa buona e giusta. Poi, cercando di rassicurare i marittimi che, con l’avvento delle compagnie private, costituite da armatori che cercano profitti da un eventuale investimento e non da benefattori, si sarebbe fatto di tutto, anche inserendo clausole preliminari, e tassative, per mantenere gli attuali livelli occupazionali. Il privato che non si impegnerà ad assumere i lavoratori dell’azienda pubblica liquidata difficilmente vincerà la gara per la concessione del servizio, e la Regione gestirà tutta la situazione, perché ora è nel potere di farlo, con il contributo fattivo delle amministrazioni locali (La Maddalena e Caroforte): parola di assessore.
I dipendenti (ex) Saremar ultrasessantenni e con importanti anzianità di servizio potrebbero fruire di scivoli o di benefici contributivi ed essere pre- pensionati. Bella soluzione: “t’aggiu cuntatu u fattu” –dicono i napoletani. Non sarà perduto un posto di lavoro: i bei discorsi di Renato Soru , presidente della Regione quando ebbe inizio il periodo più buio della nostra storia recente, Soru che gioiva per la partenza degli americani dall’arcipelago, riecheggiano dolorosamente nella testa degli isolani, che di posti di lavoro ne hanno perduto a centinaia.
Ci siamo già bruciati e ora siamo diffidenti. A ragione. La coperta, inoltre, è sempre più corta: gli eventuali pre- pensionati non saranno sostituiti, quindi, le generazioni che verranno dopo avranno ridotti i posti di lavoro disponibili.
Assessore Deiana, noi isolani non ci fidiamo! Non ci fidiamo da maddalenini utenti, sulle cui spalle devono ricadere le scelte scellerate della “flotta-frottola”sarda , per le quali lei attribuisce le colpe alle amministrazioni regionali che hanno preceduto quella di cui Ella fa parte, e delle quali Ella era un retribuito consulente.
Non ci fidiamo perché: chi ci assicura che il prezzo de nostro diritto di essere cittadini a denominazione di origine controllata, che chiamate diritto alla continuità territoriale, non debba essere sempre più caro.
Non ci fidiamo perché in questi ultimi anni abbiamo ascoltato tanti bei discorsi, ci sono state distribuite tante belle promesse, ma i calzoni che indossiamo, che prima erano di velluto pregiato, ora sono confezionati con tela scadente, che con il trascorrere del tempo è diventata sempre più sdrucita.
La colpa delle disgrazie un poco è anche nostra, ché crediamo alle favole.
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