Apprendiamo con grande preoccupazione dell’ordinanza del Sindaco Fabio Lai avente come oggetto la regolamentazione del traffico e della sosta sull’isola di Caprera, datata 30 agosto.
Siamo preoccupati perché un’ordinanza del genere emanata a fine stagione è tanto intempestiva quanto inefficace, avendo peraltro la pretesa di risolvere un problema strutturale che richiederebbe studio e programmazione. Ad esempio, il punto 1 di questa richiama meramente il codice della strada, il punto 3 non è altro che un’estensione bimestrale di azioni portate avanti sporadicamente dalle forze dell’ordine competenti in situazioni di notevole affollamento. Insomma, non si intravede una volontà di comprendere e approcciare problemi complessi, bensì un volere dimostrare la volontà di risolverli con strumenti inadeguati.
Stando ai fatti: nei giorni di massima affluenza dei turisti Caprera, il traffico veicolare ha registrato criticità se possibile ancora più importanti rispetto agli anni scorsi, che hanno messo a repentaglio non solo il fragile equilibrio ecologico dell’isola, ma anche e soprattutto l’incolumità dei suoi visitatori. L’assenza di protezioni laterali in alcuni tratti di strada particolarmente rischiosi, così come la quantomeno insufficiente presenza della Polizia Municipale sul territorio, che non è riuscita a evitare il “parcheggio selvaggio” di numerosi veicoli ai lati delle strade più strette, hanno fatto sì che a Caprera si siano sfiorati più volte incidenti anche gravi. Non vogliamo pensare poi all’ipotesi di una eventuale evacuazione di zone come quelle di Punta Rossa in caso di incendio.
Una situazione simile si verifica nella zona di Baia Trinita dove un’apprezzabile azione di naturalizzazione dell’area (che per essere efficace però andrebbe estesa al tratto dunale ancora interrotto dalla fascia di asfalto) non è stata preceduta dalla creazione di nuovi parcheggia a monte, favorendo anche qui parcheggi non regolamentati e considerevoli disagi per il traffico.
Non è più accettabile, nel 2024, che si vada avanti con interventi emergenziali che, come unico risultato, hanno quello di rendere palese l’inadeguatezza di questa amministrazione in termini di pianificazione e di visione di assetti futuri.
Come Partito Democratico siamo convinti che un territorio come il nostro debba essere tutelato e reso sicuro attraverso la regolamentazione dei flussi via terra e via mare, oltre a un accesso contingentato alle spiagge, sicuramente più consono a una “destinazione boutique” prospettata
dal “Piano strategico di sviluppo sostenibile” commissionato dall’amministrazione stessa. Ci sono arrivati molti altri comuni sardi, è giusto che nel 2024 ci arriviamo anche noi. Tra l’altro, le capacità di carico delle spiagge dell’arcipelago sono riportate negli elaborati del Piano di Utilizzo dei Litorali (PUL).
Siamo convinti che certe decisioni non possano più essere differite ed è per questo che stiamo lavorando e lavoreremo per una proposta che metta insieme fruibilità, tutela del territorio e modelli turistici alternativi a quello attuale.
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