Mi riferisco al suo articolo del 22 marzo scorso su Budelli (‘Budelli sì, Budelli no’) e, personalmente, ritengo di dover condividere, con qualche puntino da mettere sulle i qua a là, quanto da lei asserito, almeno fino alla metà dell’articolo. Sì, perché il peccato di aver sbavato da sempre a favore di quello o di quell’altro politico che arrivava da oltre Mezzo Passo a prometterci ogni volta una lanterna magica diversa, l’abbiamo sempre coltivato, ovviamente a discapito dei nostri rappresentanti politici locali – fra cui qualcuno di intenzioni buone e razionali ce n’è stato e ce n’è ancora – e per un certo tempo ci è anche venuto bene perché l’esistenza di un Arsenale Militare poteva fornire commesse (e giro di soldi) alle oltre 1.500 famiglie direttamente dipendenti, e un non disprezzabile indotto. La politica, nazionale e regionale, faceva il suo gioco e, in fondo andava bene a tutti, anche ai politici di Cagliari, Roma e Olbia – come lei dice – che restavano con le mani in pasta, e molta pasta attaccata alle mani.
Non concordo con lei quando afferma che ‘qualcuno non vuole che venga bonificato l’ex Arsenale, che nessuno possa acquisire l’ex Ospedale militare, che si faccia qualcosa a Punta Rossa, che possa riaprire il Club Med o che l’Ospedale Paolo Merlo venga potenziato’. Ma via, ognuno fa i suoi conti, anche i nostri vicini, e se La Maddalena non decolla, non dico che godano, ma certo non si affliggono. Ognuno ‘deve’ difendere i propri interessi. Purtroppo siamo stati noi, e sottolineo noi, a sbavare, per l’ennesima volta sulla cancellazione dell’Arsenale e tutto il resto, a voler uscire da un’economia (assistita? Meglio assistita che inesistente) per andare verso un’economia che nemmeno sappiamo cos’è, ossia l’economia turistica. Quella vera però, non la nostra approssimativa. E non ci siamo nemmeno posti il sospetto che fosse un bluff! Alcuni hanno fatto carne di porco sulle nostre incredibili ingenuità, e magari oggi diventano anche sindaci in qualche grande città, oppure riescono a rimandare un processo a fra 20 o 25 anni, quando avranno goduto in pace i milioni finiti nelle loro tasche.
‘Sulla nostra isola ci sono diversi personaggi politici che bloccano la crescita’.
Può darsi. Non dobbiamo condividere il loro modo d’essere, dobbiamo stanarli, portarli a gettare la maschera. E poi, visto che finalmente abbiamo un rappresentante al consiglio regionale – cosa che mancava dai tempi di Noè – approfittiamone. Lasciamo perdere Budelli che, oltre alla meritata fama di isola gioiello non ci ha dato né ci darà nulla – pensiamo alla Regione, ad esempio, all’immenso patrimonio immobiliare che possiede da noi – quello nominato più sopra – e cominciamo a fare dei progetti possibili, presentiamoli nelle sedi opportune e battiamo i pugni sul tavolo. Ma basta con le sbavate e gli inevitabili piagnistei, spintonando per avere un piatto con qualche lenticchia in più del vicino di casa, altrimenti saremmo sempre in balia dell’avventuriero di turno. Facciamo gruppo e chiediamo strutture. Io credo che nessuno ci vuole male, il male ce lo facciamo da soli. Budelli domani sarà, probabilmente, chiusa dal Parco. Ok, preferisco che resti aperto l’ospedale e che il Parco ci renda il corrispettivo in posti barca, campi boe, spiagge attrezzate, servizi igienici sulle spiagge, sostenga l’economia con il ticket che riceve e quant’altro sia necessario per creare non un turismo industriale, ma un’industria del turismo: pulito, sostenibile, condiviso da tutti. Noi e turisti.
Il picchio.
I commenti sono disabilitati