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Alziamo la voce.

TEATRINONON SE NE PUO’ PIU’ DI QUESTI TEATRINI DELLA POLITICA
Arrivano spifferi forti, come il nostro ponente, che alle prossime elezioni comunali troveremo come candidati molti della giunta uscente.
di Salvatore Faggiani

Quello dell’amministratore pubblico è un lavoro, con una qualità d’impegno e di responsabilità in più davanti ai cittadini. Giusto quindi che sia svolto da persone adatte alla professione politica, che dedichino tempo, prendano decisioni e diano un’occasione in più ai più deboli, senza far danni. Più che una spesa è un investimento elevato, che può avere un ritorno. Ma chi risarcisce i cittadini quando le amministrazioni lavorano veramente male e sono castigati pesantemente quando si ripresentano alle elezioni? Chi paga il conto del degrado e della povertà degli ultimi dieci anni, creati da interessi di parte, dal clientelismo e da una politica di piccolo cabotaggio? I cittadini. Chi paga il prezzo del cattivo lavoro della giunta in uscita? I cittadini. Non ci sarà risarcimento, mai. Nelle varie coalizioni e liste candidate alle prossime elezioni troveremo, purtroppo, molti personaggi che ci hanno (mal) governato nelle due ultime legislazioni; personaggi che non hanno la dignità di farsi da parte, considerato che lasciano come eredità degrado e povertà estrema (oltre 660 sono le domande al riguardo!), per non parlare di opere strutturali incompiute, in rovina e/o incomprensibili. Si trasformano come Goldrake, in un razzo missile con circuiti di mille valvole. Sono pietosi, recitano una commedia che ha da sempre lo stesso copione. Si, sono proprio loro gli ormai famosi politicanti senza mestiere, suonatori di piffero e da adesso mendicanti di voti. Abbaiano come cani all’osso, ululano e gridano nelle tranquille ore di riposo maddalenine, in qualsiasi tribuna. Dai battesimi alle comunioni, dalle cerimonie alle sagre paesane. Vogliono fare così i carini con noi, comprarci con la loro falsa simpatia dai secondi fini. Senza vergogna, senza stile e senza discrezione. Adesso, alcuni di loro si candidano nuovamente per una poltrona del Palazzo. Guardarli e, purtroppo, ascoltarli senza idee, né progetti. Solo polemiche e critiche verso gli altri e se stessi. Non hanno capito che in giro ci sono tanti discorsi politici di protesta. La gente è ormai stanca di ascoltarli. Mai nessuna idea, nessuna visione, nessun progetto da proporre, magari usando parole semplici e vere su qualcosa in cui sperare. Questi personaggi in cerca di autore non “quagliano” mai. Mai nessun risultato concreto, un opera, nessun posto di lavoro creato. Nulla di nulla. Cosa hanno fatto? Alcuni di loro dopo essere stati ai vertici del partito sono scesi giù, tornati indietro. Altri hanno fatto “carriera” raccogliendo voti sfruttando una Maddalena, ahinoi, sub-culturale, periferica. Altri si considerano leader di un partito che conta quanto il due di briscola. Altri ancora appaiono sulla scena politica e raccattano subito, dal nulla, un significativo numero di voti. Altri ancora, non si sa per quali meriti, si trovano alla guida di coalizioni locali. In verità, nel mucchio qualcuno si salva, poi ci sono gli esclusi dal teatrino, quelli che in realtà valgono di più. La classe dirigente vera, gli intellettuali, la gente umile ed onesta cui la politica, a questi livelli ed in questo modo, non interessa. Qui siamo a questi livelli e forse ce lo meritiamo. Allora alziamo la voce e diamo una scrollata violenta a questo teatrino, coinvolgiamo di più i nostri giovani e, una volta per tutte, diamogli credito e fiducia. Ne abbiamo bisogno, ne hanno bisogno.

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