Ciao Antonello,
da dicembre sono lontano dall’isola. L”alta montagna e la neve non mi appartengono. Non sono nelle mie corde. Il mio elemento naturale è, è sempre sarà il mare. Amo i colori e mai intratterrei un rapporto con una cima innevata se non ne fossi costretto.
Constato, ahimè, che all”isola si è tornati, come dicono i sardi che parlano una lingua diversa dalla nostra, a su connottu. Un ritorno al passato e alle tradizioni, alle consuetudini meno nobili.
Tutto è permesso, se i giochi sono fatti alla luce del sole e se tutti, ai blocchi di partenza, possono giocarsi ogni loro chanche.
Al Parco, ad esempio, si è tornati alla tradizione. Una tradizione di venti anni e più, di cui l’istituzione che avrebbe dovuto permettere il salto di qualità al nostro territorio non può menare vanto.
Serviva trovare una soluzione di continuità rispetto al passato, un punto di rottura deciso.
La nomina di un commissario presso l’Ente Parco ha rappresentato proprio la volontà di compiere un passo verso una direzione nuova. Il comandante Leonardo Deri ha bene operato. Con lui, il suo principale collaboratore, vale a dire il direttore Yuri Donno. Sono riusciti a trovare una forma di collaborazione con l’amministrazione comunale. Un piccolo miracolo. Un capolavoro di diplomazia, nell’ambito di una guerra fredda in salsa isolana. Non ambisco a ricevere una pacca sulla spalla da Deri. Nè a farmi offrire l’aperitivo da Donno. Ma, riconosciamolo vivaddio, al parco in questi mesi si è respirata un’aria pulita, un ‘aria di montagna, paradossalmente.
Il futuro prossimo, a mio avviso, sarà tutto da scoprire.
Saluti da Savoia
Salvatore Abate
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