Riceviamo e pubblichiamo –
Bastano quattro gocce d’acqua e … piove sul bagnato. Ieri mattina, verso le 11,30, è piovuta per una mezz’oretta sulla città, e apriti cielo. La difficoltà a trovare servizi efficienti in una cittadina di 12 mila abitanti sono rose e fiori se paragonate a quando a cercare gli stessi servizi sono almeno altre 15/20 mila abitanti aggiunti. Ieri mattina infatti, arrivare al centro in macchina era davvero impossibile. Mi sono parcheggiato ad altezza Ente Parco (per caso, o per fortuna, c’era un parcheggio momentaneamente vuoto) e me la sono fatta a piedi da lì in avanti. Niente vituperi. Magari sarà pure salutare andare a piedi. Improvvisamente s’è messo a piovere e sono dovuto correre al bar di Umberto. Pieno come l’uovo, così com’era piena la città (pardon, via Garibaldi, Piazza Garibaldi e via Italia, il resto no so), perché la gente vacanziera, vista l’aria di pioggia ha preferito starsene in città e ‘fare le compere’. Magari le avrei volute fare anch’io le compere, se avessi trovato un parcheggio più centrale e meno fila davanti ai tre bancomat (nonostante la pioggia) perché portare delle buste pesanti sino alla macchina non è mica roba da poco. Rinuncio alla spesa e al bancomat. Roba da 20/25 persone in fila. Loro ci possono passare un paio d’ore in attesa: sono in vacanza, e poi piove. Noi no. Vado dentro. Una signora, zuppa, entra dentro la banca – fortunatamente non affollata – e si rivolge al ‘governo ladro’ perché sta piovendo. Sussurro che, almeno, stando dentro non ci bagniamo, ma lei ce l’ha, invece, con il governo ‘locale’. “Ma perché non ci sono parcheggi in questa città?>> sbotta. “Non lo so signora – rispondo – ce lo chiediamo anche noi da parecchi anni”. E suggerisce: Se fossi io il sindaco collegherei La Maddalena con Santo Stefano e ci farei tanti di quei parcheggi che la gente qua a piedi ci doveva venire!”. Ma va là, sta a vedere che la pensano come noi (eccetto gli amministratori, s’intende). E la storia dei parcheggi, in effetti, è una favola ‘sine tempore’, magari ascende a decenni fa e non si ha sentore di risoluzione. Qualche giorno fa, il 16 mi pare, l’ingorgo automobilistico ha colpito la strettissima strada che da Stagnali porta a Cala Andreani. Ci sono, su quella via, almeno quattro o cinque spiagge da gran richiamo. Roba fuori serie: la dog beach, la spiaggia della conchiglia, i Due Mari, e, infine la splendida spiaggia del Relitto. Abbiamo chiesto ad alcuni turisti quale sia la spiaggia più bella da raggiungere via terra: oltre il 50% ha indicato il Relitto. Ora, mi chiedo, se – poniamo il caso – arrivano a La Maddalena 1000/1500 autovetture al giorno, è ipotizzabile che circa 500/750 vadano a finire là percorrendo e/o fermandosi su quell’unica strada di accesso (e ci sono anche le auto degli isolani). Dove andranno a parcheggiare? Indovina un po’: sui bordi della strada, fra le frasche, in modo disordinato, finendo anche con inceppare la circolazione. Non è che ci vuole una laurea a capirlo. L’arrivo della polizia municipale ha risolto il problema a suon di multe. Ieri due ragazzi, maddalenini , mi hanno inviato un msm da Teulada. “Gran bella e capiente spiaggia! – hanno scritto – Per entrarvi, però, tocca a sborsare 7 euro”. Con tale spesa si ha il diritto a parcheggiare l’auto in un’area apposita e la vettura è sorvegliata. Insomma, 7 euro per usufruire di un servizio ai visitatori di un comune dall’aria moderna. Qui da noi queste cose non si fanno. Non si sono mai fatte. Stare lì a costruire delle zone a parcheggio controllato, magari scavare e allargare qualche strada, combattere con il Parco o con chi altro, chiedere pareri, superare vincoli, fare una cooperativa giovanile di controllo, sistemare delle sbarre, far bigliettare … Che fatica! Meglio arrivare ogni tanto a schiodatura e fulminare quei poveri cristi che – dopo aver speso cifre folli per arrivare a La Maddalena – hanno avuto la disgrazia di arrivare ultimi alla spiaggia agognata. Pare che la cifra del verbale conciliativo ammontasse a 41 euro, e i multati una sono stati una ventina: 41×20= 820 euro, senza spese. Diceva Totò: a pensar male si fa peccato, ma quasi sempre ci si azzecca! Non parliamo dei rifiuti che ‘incontriamo nel centro storico e periferia.
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