Parola mantenuta. L’Assessore Regionale alla sanità Simona De Francisci non ha perso un solo attimo, domani (25 Luglio 2013), incontra i tecnici dell’Agenas (Agenzia Nazionale della salute, braccio operativo del Ministero), per discutere le problematiche dell’isola di La Maddalena. Tutto ciò in risposta a coloro che hanno trasformato una legge del Ministro alle parole dette dalla De Francisci durante la sua visita nell’isola. L’Assessore Regionale ha garantito la sua massima attenzione verso la struttura isolana. Tutto l’altro non conta.
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Caro Liberissimo,
Finalmente un assessore regionale, quello alla sanità, è riuscito a venire alla Maddalena. Un interessamento importante per l’ospedale Paolo Merlo che nel corso degli anni è stato sminuito, sguarnito e ridotto fino a diventare sede distaccata dell’ospedale di Olbia perdendo così la sua autonomia. L’assessore, Simone De Francisci, ha subito detto che l’ospedale non verrà chiuso e in tempi di riduzione delle spese già vuol dire molto e anzi alcuni servizi pare verranno potenziati. Oltre al termine in tempi brevi, dei lavori per la nuova camera iperbarica, un fiore all’occhiello, un eccellenza per il territorio: ma è proprio di territorio che bisogna parlare, visto che il nostro presidio può svolgere un ruolo più importante coinvolgendo i comuni rivieraschi. Quindi il nostro Distretto sanitario pur non arrivando ai 60mila abitanti necessari per la sua attivazione può comunque andare ben oltre gli 11mila che ha citato l’assessore. Il nostro ospedale ha reparti che funzionano bene come l’ostetricia e la pediatria che sono punti di riferimento anche oltremare, ma come citato dalla De Francisci il punto nascite verrà chiuso: a volerlo non è lei ma una legge europea che ne prevede la soppressione dove vi sono meno di mille parti annui, creando una situazione di disagio notevole per le donne in dolce attesa e ai suoi parenti. In compenso avremo l’elisoccorso che farà storcere il naso a tanti, me compreso, data l’impossibilità di volare di notte e nei giorni di forte vento, senza considerare anche la fobia che molte future madri hanno di volare e che in una situazione simile di certo non fa bene al nascituro. L’assessore ha comunque garantito un ginecologo per le emergenze ma sarebbe bene che si guardasse anche alle altre isole minori italiane dove le Regioni hanno lasciato il punto nascite aperto come Portoferraio all’Elba (dove a turno vanno ginecologi ed ostetrici dai grandi ospedali di terraferma) o Lipari e Pantelleria in Sicilia dove dopo le varie proteste da parte della popolazione e degli enti locali, la Regione non li ha chiusi (e hanno anche meno parti del nostro). Conto sull’interessamento e sulla fiducia nell’assessore De Francisci a riguardo il nostro punto nascite, affinchè lo faccia rimanere aperto evitando così i tanti disagi che la nostra popolazione dovrà subire per andare a Olbia collegata a noi con una statale vetusta e dei traghetti sempre più scarsi: la nostra può considerarsi zona disagiata al pari delle aree di montagna (dove molti punti nascita sotto la soglia rimangono aperti). Bisogna però ringraziarla per l’interessamento visto che è da tanto che un pezzo di Cagliari non viene qua per dialogare con noi, ad ascoltare il territorio, cosa vuole e cosa serve alla nostra comunità che va ben oltre gli 11mila. Sarebbe bene che ora venisse qualcuno dei trasporti. Saluti. E.L.
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