di Francesco Nardini –
Ancora una lezione di civiltà da chi viene da fuori e, chiaramente, ama la nostra Isola forse più di quanto la amiamo noi locali. In una giornata di sole cocente una famiglia di Genova, da un paio di giorni a La Maddalena, si è armata di rastrelli, forbici, sacchi e quant’altro per dare una ripulita ad una spiaggetta sita lungo via Don Vico. Avete notato quanta roba ne è uscita fuori? <> mi ha raccontato il capofamiglia, cui ho dovuto promettere – dopo essermi qualificato – che avrei portato le foto all’attenzione pubblica. Ho mantenuto la promessa. Spero che il signore genovese sia soddisfatto, anche perché io l’ho visto soddisfatto dopo che aveva depositato l’ultimo sacco di sterpaglia. Civilmente non ha attaccato nessuno, ha soltanto commentato che << … quest’Isola sarebbe davvero un gioiello unico se fosse trattata un po’ meglio. Peccato!>>, poi, a mia domanda, ha risposto che << presentarsi puliti e ordinati e, oltre che un dovere civico, un indice di buona educazione >> e non ne ha fatto un accusa alla pubblica amministrazione che <>>. Il signore genovese ha (parzialmente) ragione: con i tempi che corrono i denari sono davvero pochi e gli investimenti languono, anche quegli investimenti che dovrebbero dare decoro alla città e rispetto a coloro che ci vengono a trovare (e a portare qualche euro, cosa che non guasta mai). Dovremmo fare di tutto per dare un aspetto decoroso. Invece … . E se lo star puliti è un dovere è giusto sottolineare che, con i prezzi che si pagano per venire in Sardegna e con l’aggiunta di quello che si paga per venire a La Maddalena, un’accoglienza un po’ meno ‘spinosa’ sarebbe d’obbligo. E’ sbagliato affermare, come ho sentito affermare spesso dagli amministratori, che ‘visto che qui a La Maddalena nessuna paga niente per andare in spiaggia …’. Questo non è un ragionamento turistico, anzi è il contrario, come Costa Smeralda docet: facciamo pure pagare un po’ della nostra bellezza – a proposito, ma l’euro d’aggiunta al biglietto sui traghetti che fine fa? Perché nessuno ci dice dova va a finire? – ma poi presentiamo l’Isola su un piatto d’argento, pulita e raggiante, non condita di stracci, sterpi, cartacce, pannolini, cumuli di calcinacci e magari accompagnata da un antipasto di blatte, topi e zecche!.
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