VA IN ONDA DI NUOVO LA BUGIA! Dalla nostra simpatica Amministrazione, storia e filosofia della menzogna, maschera sublime di spettacolo e politica.
di Salvatore Faggiani –
Ho già esternato qualche anno fa l’antipatico e meschino uso della bugia da parte del Palazzo. Non è una novità per noi maddalenini che, supinamente e rassegnati, ci inchiniamo all’attuale cultura politica isolana. Si dice che la bugia in politica è necessaria. Per depistare e confondere le idee, creando così il terreno ideale per preparare il grande colpo da perpetrare alla fazione politica opposta e, in questo caso, ai cittadini. E’ così da sempre, ma con il passare degli anni e il complicarsi dello scenario generale la moda si è rafforzata. Nella attuale realtà isolana, però, la bugia sta assumendo una rilevanza di assoluta antipatica esasperazione, tanto che la schiuma che sta affiorando nella discarica del Palazzo, esterna l’antico proverbio secondo il quale «prima o poi la verità viene sempre a galla». La verità di un Palazzo privo di stile e di valori e incapace di salvare almeno la dignità. Ultimo esempio, a tal proposito, la decisione di introdurre la Tasi, nonostante la promessa anzi la certezza che ciò non sarebbe avvenuto. Di questo ne sono diretto testimone per aver partecipato alle riunioni dell’Assessore Gallinaro, che nella prima di esse concluse che la Tasi non sarebbe stata introdotta. Ora non si vuole gettare la croce sull’Assessore che senz’altro era in buona fede. Non è giustificabile il dietro front del Palazzo, perché il comunicato dello stesso Gallinaro (che mette la faccia per conto del Palazzo) in merito alla Tasi è una grande bugia che nasconde il vero motivo dell’introduzione della suddetta tassa. Non è certo, come detta il comunicato, «omissis….Dovremo introdurre la Tasi esclusivamente perché lo Stato ha caricato sulle spalle del nostro Comune un ulteriore taglio di 1 milione di euro. Il taglio è stato applicato sul cosiddetto Fondo di Solidarietà. Tra l’8 di agosto e il 16 settembre abbiamo avuto prima la notizia e poi la conferma che lo Stato ha considerato per La Maddalena un gettito Tasi 2014 di 827mila euro (ipotizzando l’aliquota base dell’1 per mille) e ha ragionato come se avessimo già incassato questi soldi o stessimo per farlo…..omissis», questo il motivo che ha causato la decisione di far pesare come sempre sulle spalle degli onesti cittadini gli errori e, perché no, magari qualche favoritismo del Palazzo, mettendo in pratica il solito beffardo e insulso vizietto di mettere le mani in tasca dei cittadini. Forse la decisione è stata presa per coprire l’ammanco di bilancio dovuto al mancato recupero delle somme dovute dagli interessati per il cambio di destinazione di opere da artigianale a commerciale e, ancor più grave, al mancato introito delle relative fidejussioni in merito. Insomma ci troviamo di fronte all’ennesimo inganno/bugia del Palazzo, altrimenti non si capirebbe perché i Comuni limitrofi non abbiano introdotto la Tasi, a meno che lo Stato non usi due pesi e due misure di cui dubitiamo. Come ho già scritto in passato nelle pagine di «Liberissimo», ogni commento al riguardo è superfluo! C’è la sensazione di trovarci di fronte ad una classe politica priva di sentimenti umani e soprattutto di amore nei confronti di un’isola in caduta libera. Mi chiedo come si può affrontare una crisi economico/sociale come quella attuale con una tale dirigenza politica. Forse gli inquilini del Palazzo sono ciechi o portano il paraocchi come i cavalli, per non accorgersi del degrado che domina e vive incontrastato nelle nostre strade, nelle nostre piazze e nel nostro litorale, della mancanza di adeguati servizi pubblici e parcheggi, della mancanza di cultura turistica, di strutture ed impianti sportivi nonché di adeguate opere per gli anziani e i disadattati, anche se, ad onor del vero, in questo settore, grazie all’opera dell’Assessore delle politiche sociali e della locale Caritas, qualcosa di importante si è fatto. Dove sono finite le promesse elettorali? Dove e quali sono i risultati del programma politico sventolato e propinato in ogni maniera durante due consecutive campagne elettorali? Bugie solo bugie. La bugia, come afferma il filosofo Andrea Tagliapietra, si identifica anche con la figura del volere avere di più. Secondo la prima legge di Jones, chi porta un notevole contributo in qualsiasi campo, e ci rimane abbastanza a lungo, diventa un ostacolo al progresso in quel campo, in proporzione diretta all’importanza del proprio contributo. Ora è innegabile che la nostra dirigenza politica abbia dato un contributo importante (di bugie) al paese, diventandone paradossalmente un ostacolo, poiché «in potenza» troppo grande per esprimersi in un ambito ristretto, costretta, com’è sempre stato, a fare i conti con convenzioni e schemi menzogneri. Platone affermava che il linguaggio della politica, dovendo parlare del futuro (di ciò che sarà e ciò che si vuol fare) e dovendo convincere, cioè utilizzare la retorica, non può essere vero. Machiavelli, genio italiano, ricordava ai potenti del Rinascimento che «il fine giustifica i mezzi». Basterebbero queste due citazioni per convincerci che le fantasie ci stanno a loro agio nei discorsi dei politici. Le «promesse» elettorali, cioè, somigliano molto a delle «bugie» elettorali.
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