Ciao Antonello, seguo puntualmente il tuo blog e differenza di qualcuno, abituato/a a nascondersi dietro un dito, condiviso il tuo impegno per l’isola. Conosco persone che preferiscono subire che fare rispettare la legge (sul lavoro). Altri, invece, pretendono il posto di lavoro per la figlia/o e poi li senti dire ‘ho comprato a Olbia’ ‘lo trovi molto meno su internet’. Per me e per molti altri colleghi è come ricevere una pugnalata nella schiena. Purtroppo non cambieremo mai, vedere gente che ritorna carica da fuori mi rattrista parecchio. Infatti, come avrai potuto notare quasi ogni mese assistiamo a chiusura di attività commerciali. Che vergogna.
Oggi sono qui a sostenere la tua battaglia perché la gente deve sapere che almeno da parte mia rischia un grosso vaffa se viene a chiedere il posto di lavoro per il figlio/a, andassero a Olbia a chiedere lavoro.
Giulia (nome di fantasia).
Cara amica, peccato che siamo da soli a sostenere queste battaglie, altri preferiscono tacere o fare i furbi. Si, veri furboni, almeno cosi credono, sparlano di quelli che vanno fuori a comprare e poi sono i prima a farlo. Altri invece, vendono anche nonostante hanno un altro stipendio.
Tranquilla, giorno dopo giorno il mio quaderno si arricchisce di nuovi (strani e bugiardi) personaggi.
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