È stato un Consiglio Direttivo importante quello svoltosi lo scorso pomeriggio presso la sede del Parco Nazionale di La Maddalena. Oltre a provvedere all’approvazione di alcuni atti derivanti dagli ordinari adempimenti normativi, l’Ente di Via G. Cesare ha iniziato a gettare le basi per la prossima stagione turistica. In particolare, l’amministrazione ha voluto fornire al Direttore Giulio Plastina le prime linee di indirizzo per una fruizione sostenibile delle acque e delle spiagge dell’Arcipelago, nel complicato quadro di un traffico nautico – professionale e diportistico – sempre più caotico e di rapina.
Al fine di tutelare le economie locali si è stabilito di riservare appositi specchi acquei per le attività di noleggio, di locazione e di traffico che potranno, secondo turni e siti da individuare, esercitare le rispettive imprese in maniera pressoché esclusiva e senza interferenze. Viene inoltre previsto, con risorse già messe a bilancio per il 2023, il posizionamento di infrastrutture di ormeggio nelle località di Cala Liò, Cala Corsara e Cala Granara, anche queste destinate alle attività economiche autorizzate dal Parco.
Infine, una importante novità riguarderà il settore del traffico passeggeri. A partire dalla prossima stagione, infatti, tutte le unità autorizzate dovranno osservare un itinerario che preveda due sole soste nelle isole minori (Spargi, Budelli, Caprera o Santa Maria) e una sosta prolungata sull’isola Madre. Tale misura sarà certamente utile a ridurre il carico antropico che da anni grava sugli arenili più fragili ma non solo. Grazie a questa novità il flusso turistico sul centro storico di La Maddalena arriverà a superare le 4.000 unità giornaliere, raddoppiano così i numeri delle scorse stagioni. Un incremento capace di dare ulteriore linfa alle attività di ristoro, a quelle artigianali, e a tutte le imprese commerciali che gravitano attorno al centro urbano.
«Per il periodo in cui la presenza antropica è più elevata – dichiara la Consigliera Valentina Cherchi – sarà importante adottare provvedimenti che impediscano ai visitatori di adoperare nei siti più fragili borse, asciugamani e ombrelloni. Avremo così a disposizione uno strumento capace di sensibilizzare l’utenza (sia turistica che residente) a una fruizione più sostenibile degli arenili, e utile a limitare notevolmente il prelievo involontario di sabbia che contribuisce all’impoverimento delle nostre spiagge».
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