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AMBIENTE IN COSTITUZIONE, LA DEPUTATA LAPIA ALLA CAMERA. «In Sardegna grave rischio ambientale»

La deputata Mara Lapia è intervenuta alla Camera sulla modifica

dell’articolo 9 della Costituzione, sulla tutela ambientale, denunciando

la speculazione in atto nell’Isola: con le rinnovabili un giro d’affari enorme,

di cui ai sardi restano le briciole, ma l’ambiente viene devastato

Comunicato stampa 8 febbraio 2022

Una vera e propria ondata di “colonizzazione energetica” che si sta diffondendo nell’Isola. La

Deputata Mara Lapia, Gruppo Misto, ha denunciato la situazione di grave rischio ambientale che

corre la Sardegna, oggi alla Camera, dove era in discussione la modifica dell’articolo 9 della

Costituzione al quale si propone di aggiungere al comma 3 “ Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli

ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le

forme di tutela degli animali”.

E proprio pensando alle future generazioni la parlamentare sarda ha portato all’attenzione della

Camera quanto sta accadendo in Sardegna. Dove grazie anche all’ingente volume di affari legato

agli incentivi per le aziende, che ammontano a circa 4 miliardi, un gran numero di imprenditori

dall’Italia e dall’estero hanno deciso di investire nelle energie rinnovabili nell’Isola non sempre in

maniera legale, diverse infatti sono le inchieste aperte dalla magistratura.

E, aspetto ancora più grave di questa “invasione” energetica, è che i posti di lavoro che si creano

sono pochissimi, e ciò che resta economicamente ai privati e ai Comuni sono le briciole e un

territorio devastato.

«Territori che, nella nostra regione, basano la loro economia anche e soprattutto sulla produzione

agricola, sull’utilizzo dei terreni per il pascolo degli animali e su flussi turistici che scelgono la

Sardegna come meta turistica – ha aggiunto la Lapia – proprio per il suo patrimonio ambientale.

Adesso, invece, ritrovano pale eoliche e pannelli fotovoltaici ovunque, anche in zone che

lambiscono siti archeologici di altissimo pregio».

«L’ambiente non va solo protetto dalle emissioni di CO2 ma anche da altre pratiche umane e di

produzione altamente dannose: la sua incolumità va difesa anche e soprattutto dall’eccessivo

sfruttamento dei nostri territori, venduto ai cittadini come un’incredibile occasione per tutti, ma

rivelatosi con il tempo una mera operazione di interesse economico a profitto di pochi. È ora di

porre un freno a tutto questo – ha concluso la Deputata – e il momento che ci apprestiamo a vivere,

modificando uno dei principi fondamentali della nostra Costituzione, segna indubbiamente una

pietra miliare nella storia del nostro Paese».

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