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‘BASTA DISCRIMINAZIONI, DIVENTA SEMPRE PIU’ DIFFICOLTOSA LA NOSTRA OPERATIVITA’.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO COMUNICATO STAMPA DELL’ASSOCIAZIONE COMPARTO NAUTICO LA MADDALENA. ‘Basta discriminazioni. Stop agli abusivi nell’area marina del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena. Numero chiuso e estensione della norma del 75% anche per le attività di noleggio, locazione e diving residenti a La Maddalena. L’ Associazione Comparto Nautico di La Maddalena, costituitasi nel 2020 da oltre 40 ditte, rappresenta una categoria fondamentale di operatori del settore nautico di eccellenza, quello del noleggio di imbarcazioni con conducente, locazione e diving. L’ Associazione conta, ad oggi, un numero di …..ditte regolari che operano da decenni nell’importante settore dei servizi nautici al turismo. Servizi resi con alta professionalità e profonda conoscenza del territorio del Parco nazionale. L’Associazione vanta una flotta di imbarcazioni di pregio e unita storiche legate alle tradizioni marinaresche isolane. Le imbarcazioni adibite al noleggio con conducente possono trasportare un massimo di 12 passeggeri. Si tratta di un’offerta e di un servizio di nicchia che non ha effetti impattanti con l’ambiente permettendo al turista- cliente, di godere della migliore condizione di fruibilità delle bellezze del territorio e di apprezzare l’ecosistema marino dell’Arcipelago. La necessità di associarsi è stata dettata dall’insostenibile clima discriminatorio che da alcuni anni subisce il nostro comparto. Ottusità degli amministratori pubblici e dilagare dell’abusivismo rendono molto difficoltosa la nostra operatività. A causa del dilagare dell’abusivismo incontrollato e, dell’assurda e, per noi, discriminatoria normativa che consente a qualunque diportista privato (senza titoli) di effettuare il noleggio occasionale per ben 42 uscite stagionali anche in barba alle norme di sicurezza, stiamo vivendo una pericolosa recessione col rischio di chiusura delle attività. Schiacciati da questo meccanismo sleale siamo ormai stanchi di subire pesanti umiliazioni voluta dalla liberalizzazione selvaggia. Ma siamo anche indignati dal continuo assalto indiscriminato del nostro Parco. L’ Arcipelago è diventato da tempo ‘il mare dei furbetti’. E’ invaso da “operatori nautici” abusivi e da migliaia di natanti che lo deturpano. Abbiamo deciso di unire le forze e alzare la voce per fare valere i nostri diritti e per fare accogliere le nostre reiterate richieste sino ad oggi inascoltate. Vogliamo che venga riconosciuto il diritto al lavoro anche per le nostre piccole ma importanti imprese. Ditte che rispettano le normative, che pagano regolarmente i contributi e il personale impiegato per la stagione. Purtroppo, dobbiamo sottolineare, con forza, che a tutt’oggi non abbiamo avuto ancora nessuna tutela da parte delle istituzioni locali. Sono sorde e insensibili. Ignorano le problematiche del nostro settore e si rifiutano di trovare soluzioni per agevolare il nostro lavoro. Comune e Parco, in tutti questi anni, non hanno mai tutelato i nostri diritti e il nostro laborioso operato. Non hanno messo in atto nessun provvedimento a protezione delle nostre attività. Oggi, per noi residenti, ci sono solo vincoli, divieti e restrizioni. Limitazioni che si ripercuotono senza ricadute positive. Nessun vantaggio per chi vive e opera in piena regola alla Maddalena. Per le centinaia di operatori (veri e fasulli) che arrivano dalla costa dirimpettaia e dalla Penisola, l’Arcipelago è “terra di conquista”. L’abusivismo e il noleggio occasionale sfuggono al filtro dei vincoli e delle regole che noi dobbiamo rispettare. Così facendo, il nostro settore rischia il tracollo definitivo. Un’economia di nicchia che creava un’interessante indotto e alimentava il PIL isolano, è stata messa purtroppo in ginocchio. Con l’Ente Parco abbiamo avviato, con speranza, un dialogo cercando di ottenere le giuste tutele. Dopo mesi di trattative e di promesse, però, non abbiamo ottenuto nulla di ciò che rivendicavamo. Un rifiuto netto ad ogni nostra legittima richiesta o proposta operativa. Abbiamo trovato di fronte un muro di gomma, insensibile alle istanze di noi operatori locali che siamo i più interessati alla difesa della nostra risorsa primaria: il patrimonio ambientale. Un bene che tuteliamo da sempre e su cui vigiliamo anche con il nostro lavoro quotidiano in mare. Ci battiamo perché venga riconosciuto il sacrosanto diritto a vedere estesa, anche al nostro settore (noleggio, locazione e diving) la norma che riserva il 75% delle autorizzazioni alle barche del traffico passeggeri di La Maddalena. Questa regola, prevista nel regolamento del Parco sin dalla fase di avvio (1998), era scaturita dalla necessità di tutelare le attività nautiche dei residenti. A fruire di questo riconoscimento sono, però, solamente gli armatori maddalenini del traffico. Un’ottima regola che, giustamente, cerca di salvaguardare una delle attività nautiche storiche. Noi chiediamo pari dignità e, come per il traffico passeggeri, chiediamo che la stessa norma, contemplata nel regolamento del Parco, venga estesa anche al nostro comparto. La stagione sta partendo e già si vedono gli effetti invasivi del caotico arrembaggio quotidiano alle isole dell’arcipelago maddalenino. Numero chiuso e tutela delle attività nautiche dei residenti ci sembrano due provvedimenti urgenti da assumere. Parco e Comune si diano una mossa.

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