Il ricordo di Salvatore Faggiani e Antonello Sagheddu. Caro Tonino, giovedì ci hai lasciato. L’hai fatto in punta di piedi, senza scomodare nessuno, senza richieste o avvertimenti: hai spento le luci, chiuso la porta e seguito la strada fino al suo incrocio più lontano. Dicono che Gerusalemme sia il centro di tutto, punto d’incontro tra il mondo terreno e quello ultraterreno. Non sappiamo se sia davvero così. Ebrei, Cristiani e Musulmani ripetono questo concetto da migliaia di anni, e se lo fanno tutti insieme magari hanno ragione, chissà. Adesso che non ci sei più, potresti confermare o sfatare la credenza su Gerusalemme? Di certo aiuteresti il mondo. Sarebbe bello sapere con certezza assoluta l’esistenza o l’inesistenza di Dio e dell’aldilà. Si eviterebbero molte guerre e si vivrebbe in pace. Sappiamo che lo farai perché sei sempre stato una persona gentile, educata, sempre disponibile, buona d’animo, onesto nel lavoro e nella vita e soprattutto un sincero e leale amico. Sei stato coraggioso e con una dignità immensa nella malattia e nella sofferenza affrontata anche con ironia e da te definita il “MOSTRO”. E quel mostro mai ha intaccato la tua voglia di combatterlo e nel tuo calvario peregrinante verso Olbia, perché purtroppo a La Maddalena ci hanno tolto il diritto alla salute, hai sempre mantenuto una sana e lodevole pazienza e sei sempre stato vicino con affetto, infondendo coraggio, a chi come te combatteva il mostro! Qui mancherai a tutti, ai più grandi e ai più piccoli, agli amici di sempre e a quelli conosciuti da poco. Mancherà soprattutto la tua sincerità, il tuo modo di vedere la vita e di affrontare il mondo, la tua serietà che diventava simpatia all’occorrenza; mancherà di te il tuo essere amico e confidente, il tuo essere custode prezioso di tanti nostri segreti. Ci mancherai in tutti i modi in cui una persona può mancare e immagino che anche per te sarà lo stesso. Verseremo tante lacrime e sicuramente passeremo giorni non felici, è inutile far finta di niente, ma poi ci guarderemo indietro, penseremo al tuo sorriso, alla tua ironia e insieme o in solitudine ci ricorderemo delle tue parole, delle frasi e dei ricordi che con gioia e spensieratezza postavi nella tua pagina di facebook: e cumi dicia a me mamma Maria Pinna di fami nun si mori; accitteti u bon cori, nun stagu monda bè; nonostante tutto: coronavirus e il tumore al colon, l’appettito non manca; quantu eru beddhu da picculu, mi sogu sciupatu criscendi. No caro Tonino non ti sei sciupatu criscendi hai sempre mantenuto un fascino particolare e soprattutto sei sempre stato bello dentro. Tutti ti abbiamo conosciuto come un grande amico, una persona senza malizia e con tanta generosità che mettevi al servizio di tutti. Insomma sappiamo tutti chi eri e quanto ancora ci avresti donato. Un po’ siamo gelosi: chissà dove sarai adesso e chissà chi potrà gioire assieme a te, guardarti negli occhi e farsi una fragorosa risata. Siamo gelosi perché noi potremo guardarti solo in foto, non potremo più abbracciarti e tutto quello che resta di te è racchiuso nei nostri ricordi. Ma loro, i ricordi, sono l’arma più potente di tutte: nessuno è in grado di cancellarli e quelli più forti sopravvivono persino al tempo che fugge senza pensare alle vittime che miete. I ricordi sono il ponte tra questa vita e l’eternità che ci aspetta tutti. Questi ricordi sono il nostro bene più prezioso e anche se un giorno ci verrà voglia di abbracciarti e non potremo farlo ci tufferemo proprio in un ricordo, lo rivivremo assieme e allora sarà compiuto un piccolo grande miracolo. Ciao Tonino ci mancherai tantissimo e ti vogliamo immensamente bene.
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