Prima di pubblicare il comunicato della Guardia Costiera in riferimento alla discarica messa sotto sequestro, ci concediamo la possibilità di toglierci qualche sassolino dalla scarpa. Nel precisare che l’area in questione (Tre Caravelle), è stata più volte visitata DA AMMINISTRATORI E DIPENDENTI COMUNALI, a causa di scarichi fognari, e seguite da varie interrogazioni del Consigliere Gaetano Pedroni, rimaniamo meravigliati che nessuno, anche durante lo sgombero delle famiglie per problemi strutturali, si sia accorto delle montagne di rifiuti di ogni genere. Patrimonio o meno della Regione si poteva intervenire prima per evitare tutto ciò visto e considerato anche il volume di amianto scoperto dalla Guardia Costiera.
Durante un Consiglio Comunale nel 2016 (dimostrabile con documenti alla mano), ERANO STATE LANCIATE DELLE FRECCIATINE PROPRIO AL SOTTOSCRITTO. Non vado oltre, almeno per ora.
Antonello Sagheddu
CAPITANERIA DI PORTO
GUARDIA COSTIERA LA MADDALENA
TUTELAMBIENTE – LA GUARDIA COSTIERA DI LA MADDALENA SEQUESTRA AREA ADIBITA A DISCARICA ABUSIVA IN LOCALITA’ “TRE CARAVELLE”
Nell’ambito delle attività di controllo in materia di tutela ambientale poste in essere dalla Guardia Costiera, nel corso della mattinata odierna militari della Capitaneria di Porto di La Maddalena hanno posto sotto sequestro un’area di complessiva di circa 1800 mq, collocata nel compendio denominato “le tre caravelle” dell’Isola di La Maddalena.
L’area, in evidente stato di abbandono e degrado generalizzato, era di fatto diventata un ricettacolo di rifiuti di ogni tipo, facendo diventare la stessa una vera e propria discarica abusiva a cielo aperto.
Sul posto sono stati infatti rinvenuti ingenti quantità di rifiuti di diverse categorie, consistenti in natanti abbandonati, pedalò, contenitori in plastica per il deposito di acqua, carcasse di autovetture, motorini, materiale inerte, scarti edilizi, scaldabagni, lavatrici, cucine a gas, pneumatici, mobili, arredi e tavole in legno, piccoli elettrodomestici, rifiuti metallici e ferrosi, elementi sanitari da bagno (lavabi, wc, bidet e vasche da bagno), cavi elettrici in disuso, monitor e componenti informatiche, parabordi, attrezzature da pesca non più utilizzabili.
E’ stata altresì accertata la presenza di rifiuti di natura pericolosa per la salute, consistenti in oltre 25 lastre di eternit ed amianto nonché materiale pericoloso quali vernici, bombole di gas, batterie per auto e taniche di carburante.
L’intera area è stata quindi posta sotto sequestro penale, attualmente a carico di ignoti, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, per il reato di realizzazione di discarica non autorizzata ai sensi del Codice dell’Ambiente. Nei prossimi giorni verranno altresì attivate le procedure con gli Enti competenti al fine di procedere alla completa bonifica del sito.
L’attività operativa svolta si collega all’accordo di programma stipulato tra il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto ed il Ministero dell’Ambiente, della tutela del territorio e del mare in materia di tutela, protezione e salvaguardia dell’ambiente e dell’ecosistema marino.
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