Riteniamo necessario invertire la tendenza: non è l’ammalato che deve adattarsi alle esigenze organizzative ma queste a quelle del paziente.
di Salvatore Faggiani
Si fanno atti, riforme e provvedimenti ma i maddalenini con patologie croniche più o meno gravi e a volte rare, non vedono alcuna minima soluzione ai gravi disagi, anche economici, cui devono sottoporsi per raggiungere l’ospedale di Olbia! Cosa chiedono questi cittadini? Chiedono cure più umane, attraverso ad esempio a una maggiore attenzione alle loro problematiche: perdere una giornata di lavoro, partire all’alba, sostenere le spese del traghetto e del viaggio Palau-Olbia-Palau, sostenere spese per mangiare, sostenere lunghe ore di attesa perché non viene data loro una corsia preferenziale che sarebbe cosa lecita e umana visto i disagi rispetto a chi è residente in Olbia, meno liste di attesa e meno burocrazia. Accade anche che alcuni sostengono quanto sopra e poi, dopo ore di attesa, si sentono negare un esame perché il medico ovvero l’apparecchio o il macchinario sanitario non sono disponibili; disagio evitabile con una semplice telefonata al paziente e/o al familiare visto che sono in possesso del numero telefonico! La Direzione Generale Sanitaria non ritiene dare risposte concrete a tutte queste persone che vengono trattate come cittadini di serie B? Non ritiene la necessità di potenziare i servizi presso l’ospedale maddalenino dal momento che il bacino di utenza è notevole? Non ritiene ingiusto dirottare i pazienti, anche in età avanzata, a decine di chilometri? Presupponendo i gravi disagi che tutto questo arreca a pazienti e familiari? Non ritiene che tale organizzazione tende a favorire sempre più il privato rispetto al pubblico? Come scritto nel cappello dell’articolo non è l’ammalato che deve adattarsi alle esigenze organizzative ma queste a quelle del paziente! Evidentemente la dirigenza sanitaria non sente il dovere di interrogarsi sui disagi che l’attuale organizzazione può causare a chi già di suo patisce i disagi di una malattia. Ma ciò che più amareggia e indigna è la consapevolezza di essere delle banali pedine nelle mani di chi, politica o sanità sarda che sia, da qualche tempo pratica servile compiacenza verso…
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