Non ci sembra normale che dall’Ente Parco Nazionale di La Maddalena non ci sia stato neanche un comunicato stampa per denunciare il rischio che corre giornalmente il nostro arcipelago. Dopo quasi cinque mesi dal loro insediamento non siamo a conoscenza su qualsiasi tipo di iniziativa o progetto oltre alla concentrazione (la loro), sulla nomina del nuovo direttore del parco. Di seguito pubblichiamo il comunicato del WWF sul pericolo che corriamo con l’intenso traffico di navi nelle bocche di Bonifacio. Non dimentichiamo il naufragio della nave Monte Stello nell’isola di Barrettini e di un’altra nave che per poco non si schiantava a Razzoli, grazie alla prontezza degli uomini della Guardia Costiera di La Maddalena si era scongiurato l’impatto. INSOMMA, UN PARCO COSì NON SERVE A NESSUNO.
Ecco il riassunto del comunicato stampa del WWF.
Dai dati ufficiali, rilevati dalle locali Capitanerie di Porto, sul traffico di navi e gli incidenti lungo le Bocche di Bonifacio, possiamo in sintesi dedurre che l’area è costantemente soggetta al rischio di inquinamento, a causa del notevole traffico marittimo che vi si svolge e della tipologia di navi che vi transitano: risulta dalle informazioni in nostro possesso che il 63% delle navi in transito sono classificate come “High/very High Risk”, secondo la metodologia IMO.
Tra le raccomandazioni dell’IMO (International Maritime Organization) che ha dichiarato l’area dello Stretto di Bonifacio e le zone circostanti come “Area marina particolarmente sensibile” (Particularly Sensitive Sea Area -PSSA) figura, infatti, l’attivazione del pilotaggio controllato. Dall’avvio della sperimentazione, però, le richieste di pilotaggio sono state solo 14. Nel 2018 3 su navi di grosso tonnellaggio (la più grande 86.000 t).
Dalle analisi del Bonifacio Strait Pilotage System emerge che in media ogni anno attraversano lo stretto di Bonifacio 3500 navi di cui (10% francesi, il 26% italiane ed il 64% battenti altre bandiere).
Ogni anno sono circa 50 le navi alle quali viene contestata la mancata osservanza delle “raccomandazioni” IMO quali Misure Associate di Protezione ambientale, ovvero il non rispetto delle rotte e/o la comunicazione con la stazione VTS come previsto. A questo si aggiunge la totale inosservanza dell’ultima raccomandazione: il pilotaggio, ad eccezione di una Compagnia (NYC Line), che pur non avendo l’obbligo ha rispettato le raccomandazioni IMO in toto, confermando altresì che continuerà a farlo anche in futuro.
IN ALLEGATO LE FOTO DELLA NAVE MONTE STELLO APPENA RIPORTATA IN SUPERFICE DA UNA DITTA LOCALE.
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