La notizia è ‘comparsa’ su facebook, pubblicata da Claudio Ronchi di Gallura Informazione. Nei prossimi giorni, presso un locale del Comune si svolgerà una riunione-conferenza etc. etc., dove è prevista la partecipazione di alcuni addetti, del Sindaco, dell’Assessore Bittu e del direttore del Parco, cosi riporta il loro volantino. Domanda: cosa ci sarebbe da parlare dopo quello che è stato detto sui nostri concittadini, collaboratori di Liberissimo etc. etc.? Il sottoscritto non parteciperà fino a quando non chiederanno scusa per quanto scritto nei messaggi inviati sulla mia posta privata di Facebook, e ripresi da Roberto Zanchetta, Francesco Nardini, Maria Pia Zonca e Salvatore Faggiani. Oggi (12 novembre 2013) veniamo a conoscenza che il Comune ha fornito molti attrezzi e materiale acquistato in un negozio locale. Strano, molto strano visto e considerato che molte volte ci viene risposto che non ci sono soldi per riparare una buca o recuperare auto e moto sparse per l’isola. In nessun modo viene messa in discussione la professionalità degli architetti ma contestiamo le zone scelte per le loro ‘opere’. Zone dove è vietato l’accesso (Punta Rossa), dove hanno sradicato piante (Elicriso), bucato muri e utilizzato posidonia. A Porto Palma hanno ammucchiato rifiuti in una stanza e appeso barche su un soffitto pericoloso. A Poggio Baccà posizionato seggiolini bloccandoli con cemento, preparato chimico o con viti lunghe oltre dieci centimetri, dove secondo noi avrebbero dovuto chiedere l’autorizzazione al Genio Militare. Insomma, senza dubbio il Parco avrebbe dovuto controllare, ma il Demanio Regionale, che ha concesso di entrare in zone pericolose, e il Comune che ha fornito un mare di materiale, hanno le colpe maggiori.
Intanto, proponiamo che per il prossimo appuntamento venga presa in considerazione l’Opera Pia (vedi foto), per il posizionamento di seggiolini e barche, almeno ci rimane una cattedrale nel deserto con qualcosa di artistico.
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