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Galleria Intervento dell’On. Zanchetta sul mancato rispetto degli accordi presi a Olbia.

PF ZANCHETTACONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
QUINDICESIMA LEGISLATURA

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Caro Direttore,
intervengo solo adesso (con la nota che segue) sul punto nascita e sulle problematiche della sanità nella nostra Isola in quanto, ho rinunciato a farlo nella delicata fase che ha visto protagoniste le giovani future mamme maddalenine per evitare facili strumentalizzazioni.
Il ruolo di rappresentante del Parlamento della Sardegna e del nostro territorio, mi impone di sottolineare il mio costante impegno a tutela dei nostri diritti e il forte impulso prodotto per la soluzione di molte criticità che presto andranno a buon fine. Ho letto in questi giorni le ingiuste accuse che vengono celatamente mosse anche al sottoscritto con inauditi e banali post sul social Facebook sui quali no comment. Ciò che invece mi interessa è continuare a lavorare con impegno per il bene della nostra Comunità come documentano le numerose iniziative riscontrabili negli atti del Consiglio regionale e le innumerevoli azioni condotte nei confronti della Giunta regionale e del Governo nazionale, tutte volte all’ottenimento di importanti risultati per la nostra amata Isola che, sono certo, si concretizzeranno portando reali benefici alla Maddalena.
La tempesta mediatica sui social ha buoni motivi di sostegno e condivisione ma, talvolta, rischia di gettare fango su tutto e su tutti, senza fare i dovuti distinguo come quello, ad esempio, che differenzia l’attività di un consigliere regionale da quella di un assessore.

NOTA STAMPA

L’Assessore alla Sanità non ha rispettato gli accordi presi ad Olbia il 20 febbraio scorso che prevedevano la richiesta di deroga al Ministero della Salute del punto nascita dell’Ospedale “Paolo Merlo” di la Maddalena. Nella riunione di Olbia, tenutasi negli uffici del Direttore della ASSL Pierpaolo Pani oltre all’Assesore Arru erano presenti il Direttore generale dell’ATS Fulvio Moirano, il Direttore sanitario Francesco Enrichens, il Direttore amministrativo Stefano Lorusso, il Presidente del distretto sociosanitario della Gallura Antonio Satta, il sottoscritto e il collega Giuseppe Meloni.
La richiesta di deroga, per quanto difficile da ottenere, avrebbe dovuto richiamare quella ottenuta dall’isola d’Elba per l’Ospedale di Porto Ferraio dove il punto nascita è attivo in considerazione del disagio geografico pur registrando 160 parti l’anno.
La decisione di non procedere, assunta in autonomia da Arru, disattendento gli accordi, ha scatenato la protesta delle neo mamme e l’ira dei maddalenini, sollevando un polverone che poteva essere evitato se la richiesta fosse stata messa in campo e accompagnata da una efficace azione di informazione e condivisione in loco del nuovo modello di sanità e dei percorsi di sicurezza che si intendono garantire per La Maddalena, comprese le criticità e i rischi reali dell’attuale stato del punto nascita isolano momentaneamente soppresso.
In netto disaccordo con i metodi adottati dall’Assessore e dopo mesi di confronti e scontri che mi hanno portato ad una brusca interruzione dei nostri rapporti, ritengo che la questione non sia affatto chiusa. Infatti, alla luce delle dichiarazioni della Ministra Lorenzin, che non lasciano spazio alla riapertura del punto nascita del Paolo Merlo, ritengo che i vertici della sanità sarda debbano oggi, a maggior ragione, assumere una particolare sensibilità e attenzione nei confronti della Maddalena con conseguenti immediate azioni a tutela della salute e della sicurezza degli isolani.
Per lungo tempo ho sollecitato l’Assessore Arru ad assumere un atteggiamento che tenesse conto dei bisogni delle Isole minori della nostra Regione che non possono essere affrontati con un approccio tecnocratico e ragionieristico. Oggi Carloforte e La Maddalena sono diventati distretti snitari autonomi (emendamento Zanchetta-Pizzuto) ma lo sono ancora solo sulla carta. Agli standard di sicurezza devono fare seguito programmi di assoluta affidabilità dei livelli sanitari che le realtà insulari, al pari di altre zone disagiate, devono ottenere in fretta. La Regione ha il dovere di intervenire subito e presentare il nuovo modello di sanità che intende calare sulle isole minori, compresa la riorganizzazione del presidio ospedaliero di La Maddalena, che impegnerà anche il Consiglio Regionale nella fase di approvazione della nuova rete ospedaliera della Sardegna.
Lasciare sole le comunità e i rappresentanti delle isituzioni locali non può più essere tollerato, anche perchè, questo atteggiamento favorisce solo la protesta e le facili strumentalizzazioni con una pericolosa deriva che sfocia anche in volgare gogna mediatica.
Oggi abbiamo bisogno di risposte, di soluzioni e di certezze. Bisogna presentarsi alla gente e spiegare compiutamente i processi di cambiamento e informare i cittadini su cosa si sta facendo per migliorare la qualità della sanità e la sicurezza, senza rimanere arrocati nelle stanze decisionali trincerandosi dietro standard e report statistici.
Se non si ha la capacità di fare questo è meglio cambiare mestiere.
La Lorenzin ha detto che le deroghe sono frutto di una mediazione politica. Per l’Elba c’è stata una mediazione politica ancora più forte che dimostra che l’attenzione per la Toscana è più alta che per la Sardegna. Ma dimostra anche che la Regione Toscana ha saputo rappresentare meglio le proprie necessità facendo diventare il punto nascita di Porto Ferraio il primo progetto di parto in sicurezza in un piccolo ospedale.
Ho sollecitato il Presidente Pigliaru ad intervenire sull’Assessore Arru e sui vertici dell’ATS per avviare tempestivamente una nuova fase di confronto e di dialogo con l’amministrazione comunale, gli operatori sanitari e la comunità per poter rappresentare al meglio l’attenzione della Regione ai problemi sanitari della Maddalena onde evitare pericolose incomprensioni.

Cagliari, 17 marzo 2016
On. Piefranco Zanchetta

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