Caro Antonello, un altro pezzo importante di sanità rischia di andarsene e, se se ne va, non tornerà certamente. Come per la chirurgia anni fa, la cui chiusura e’ stata fatta passare per una mossa strategica necessaria ed improcrastinabile in cambio dell’arrivo di un tomografo computerizzato, adesso è arrivato il momento di chiudere la camera Iperbarica. Nell’opinione comune si pensa erroneamente che la camera iperbarica serva solo a trattare sfortunati subacquei affetti da malattia da decompressione ma non è così! L’ossigeno terapia Iperbarica (O.T.I.) ha importantissime applicazioni nel campo medico ed è utilizzabile in varie specialità. Dalle malattie otorinolaringoiatriche sino al trattamento di alcune tipologie di infezioni di difficile risoluzione con i soli antibiotici. I notevoli risultati della ossigeno terapia iperbarica hanno fatto sì che in tutto il mondo siano nati centri di medicina iperbarica con medici specialisti che si occupano di tali problematiche per le varie discipline specialistiche sia mediche che chirurgiche. Questi centri lavorano in combinazione con tutti i reparti medici ospedalieri. Un centro di medicina Iperbarica può essere un fiore all’occhiello in un contesto ospedaliero. Noi abbiamo già a la Maddalena sia il personale medico ed infermieristico dedicato che la struttura ma invece di valorizzare la camera iperbarica inserendola funzionalmente in un centro di medicina Iperbarica, facendola lavorare di più, pubblicizzandola, la chiudiamo. Così, dopo la chirurgia, adesso tocca a questo altro pezzo di ospedale chiudere i battenti. Ovviamente se chiudere è facile, riaprire sarà impossibile. E poi, nei prossimi mesi, cos’altro verrà chiuso? In che cosa si vuole trasformare, dopo le spese sostenute per la ristrutturazione, il Paolo Merlo? Che idea e quale obiettivo per il futuro? Ricordando che per le isole e’ previsto per legge un trattamento speciale con fondi appositamente destinati si vuole veramente pensare di sostituire un’assistenza sanitaria diretta con un servizio taxi marittimo o aereo verso gli ospedali di Olbia o Sassari? Perché se veramente è questa l’idea non si dice chiaramente e ci si assume la responsabilità anche penale di fronte alla popolazione? L’ospedale ha certamente bisogno di essere risistemato su vari fronti ma questa ulteriore amputazione non fara’ mai più rimettere in piedi il paziente già gravemente menomato da anni per la mancanza della chirurgia.
Dott. Bruno Perrone- Chirurgia Generale E Vas. Unita’ operativa complessa Chirurgia Urgenza ospedale civile Sassari
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